Venerdì, 08 Febbraio 2019

Lo studio dell’Università di Pisa e del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases statunitense è il primo ad individuare il rischio in un’età così precoce. Per l’Ateneo pisano ha partecipato Paolo Piaggi, “cervello di ritorno” vincitore del programma "Rita Levi Montalcini"

Le persone a rischio obesità si possono individuare già a 10 anni, sono i bambini che per predisposizione genetica hanno un metabolismo “risparmiatore”. Per la prima volta uno studio italo-statunitense dell’Università di Pisa e del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases del Maryland ha individuato il rischio in una età così precoce correlando la misura del metabolismo basale e l’aumento di peso durante l’adolescenza. La ricerca è stata condotta per l’Ateneo pisano dall’ingegnere biomedico Paolo Piaggi, ora al dipartimento del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dopo aver vinto nel 2015 il programma "Rita Levi Montalcini", un progetto del Miur per far rientrare in Italia i giovani ricercatori che lavorano all’estero.


“Il risultato importante di questa ricerca è la dimostrazione che alcuni bambini hanno un ridotto metabolismo il che è probabilmente dovuto ad una predisposizione genetica, hanno cioè un genotipo metabolico “risparmiatore” – spiega Paolo Piaggi - i bambini con questo profilo metabolico dovrebbero essere quindi individuati prima possibile in modo da prevenire l’insorgenza di sovrappeso e obesità nell’età adulta, con tutte le complicanze che questa condizione comporta come ad esempio, il diabete o i rischi cardiovascolari”.

Pubblicato in Medicina
Venerdì, 08 Febbraio 2019 08:31

L’essere vivente più grande al mondo

 

L’essere vivente più grande della Terra si trova in Oregon, negli Stati Uniti. Nonostante le supposizioni che starete già facendo non è né un animale né una pianta.

Immaginate di trovarvi immersi nella natura. State attraversando la foresta nazionale del Malheur che si estende per più di 5000 chilometri quadrati ed è parte integrante della catena orogenetica delle Blue Mountains che si trovano ad Est dell’Oregon. Mentre passeggiate i vostri piedi si posano su una estesa prateria, passo dopo passo siete circondati da magnifici esemplari di conifere come pini, ginepri e abeti. Le piante vi accompagnano lungo tutto il percorso. Arrivate ad uno scorcio dove gli alberi si diradano per fare spazio ad un lago e di fronte a voi si innalza per 2750 metri il picco più alto delle Strawberry Mountains.

Siete certi che questa sia la più grande sorpresa che la foresta ha in serbo per voi?

Non potete di certo immaginare che sotto ai vostri piedi, invisibile da ogni sguardo, si trova l’essere vivente più grande del mondo: un esemplare di Armillaria ostoyae, un fungo della divisione dei Basidiomycota, che si estende lungo il suolo della foresta per ben 8,9 chilometri quadrati.

Ma dov’è il fungo?

Pubblicato in Ambiente

 

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