Sin dall’inizio della pandemia COVID-19 questa duplice azione di TMPRSS2 nel favorire sia l’infezione che la coagulazione ha attirato l’attenzione dei Ricercatori, che l’hanno identificata come bersaglio ottimale per combattere COVID-19 e le sue terribili complicanze. Lo studio sarà condotto a Padova su 256 pazienti affetti da SARS-CoV-2 ospedalizzati ma non così gravi da essere ricoverati in terapia intensiva.» Lo studio, che è stato approvato dal Comitato Tecnico Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità, dal Comitato Etico Nazionale dell’Ospedale Spallanzani di Roma e dall’AIFA, sarà condotto in collaborazione con le Unità COVID-19 dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria: la Clinica Medica 3, diretta dal Prof. Vettor, la Fisiopatologia Respiratoria, diretta dal Prof. Vianello, e le Malattie Infettive diretta dalla Prof. Cattelan.
«Se le attese saranno confermate il farmaco potrà tenere molti pazienti COVID-19 fuori dalle terapie intensive e salvare molte vite – dice la prof.ssa Seccia -, e potrebbe risultare efficace anche contro le diverse varianti del COVID-19, ma questo lo definiremo meglio nel corso del nostro studio.»
Lo studio è possibile grazie al supporto del fondo Beneficenza ed Opere di Carattere Sociale e Culturale di Intesa Sanpaolo di Torino) e grazie a un software preparato appositamente e fornito gratuitamente da Zucchetti, la prima azienda italiana di software. Nonostante l’urgenza posta dalla tragica pandemia, è occorso un anno per riuscire a introdurre questo nuovo farmaco nell’EU, un risultato raggiunto solo grazie alla determinazione dei Ricercatori.