Uno studio osservazionale del Bambino Gesù conferma la sicurezza dell’anticorpo monoclonale che riduce il rischio di reazioni. Il 60% dei bambini può mangiare liberamente.
Di allergia alimentare si può morire. Ma per i bambini che ne soffrono oggi c’è una nuova possibilità di cura, un farmaco che riduce il rischio di reazioni al contatto con l’alimento “incriminato” consentendo di recuperare una dieta meno severa e, quindi, una migliore qualità di vita.
Il grado di sicurezza del farmaco per le allergie alimentari - un anticorpo monoclonale già utilizzato per l’asma - è stato verificato e confermato da uno studio osservazionale condotto da clinici e ricercatori dell’unità di Allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù: dopo 12 mesi di trattamento, oltre il 60% dei piccoli pazienti coinvolti nella ricerca ha potuto adottare un’alimentazione completamente libera, senza restrizioni.



Uno studio condotto dal Cnr in collaborazione con l’Università di Firenze e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, propone un approccio innovativo basato su metodi di apprendimento automatico topologico per supportare l’individuazione della malattia di Alzheimer. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of the Franklin Institute.


L’uso di metodi avanzati di machine learning applicati ai dati di spettroscopia Raman acquisiti su campioni biologici permette di rilevare alterazioni biochimiche associate alla malattia di Alzheimer, facilitando così un’individuazione più accurata. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Isti) in collaborazione con l’Istituto di fisica applicata del Cnr di Firenze (Cnr-Ifac), l’Università di Firenze e l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi (Firenze). La ricerca mirava a distinguere i soggetti affetti da Alzheimer da altre patologie del sistema nervoso centrale mediante la classificazione dei dati ricavati dalla spettroscopia Raman, una tecnica che analizza le interazioni della luce con le molecole del campione, rilevando così le alterazioni biochimiche che possono indicare la presenza della malattia. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista scientifica Journal of the Franklin Institute.


I risultati degli studi del Consorzio di ricerca internazionale EPIICAL con il coordinamento scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Tassi di mortalità ancora alti in Africa tra i neonati affetti da HIV nonostante la diagnosi rapida dell’infezione e la disponibilità delle terapie antiretrovirali. È quanto emerge da due nuovi studi condotti dal consorzio di ricerca internazionale EPIICAL guidato dalla Fondazione Penta con il coordinamento scientifico dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Queste ricerche hanno portato alla scoperta di due proteine nel sangue predittive del rischio di morte. Dal 2015 i ricercatori del consorzio EPIICAL, composto dai maggiori Centri per l’HIV di Europa, Africa e USA, svolgono attività scientifica e clinica per il controllo dell’infezione in età pediatrica soprattutto nei Paesi svantaggiati dove oggi si concentra il più alto numero di bambini contagiati dal virus.


Un nuovo studio, pubblicato su International Journal of Molecular Sciences, ha validato l’efficacia di curcumina e polidatina nel pretrattamento di alcune tipologie di carcinomi cerebrali quali il glioblastoma. La ricerca, realizzata su modelli cellulari in vitro, dal Cnr-Ift in collaborazione con Iss e Fondazione Artoi, apre importanti prospettive nella cura di questi tumori, fornendo un supporto per il potenziamento delle tradizionali terapie chemioterapiche
Uno studio recentemente condotto da ricercatori dell’Istituto di farmacologia traslazionale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ift), Istituto superiore di sanità (Iss) e Fondazione Artoi ha dimostrato come la combinazione di curcumina e polidatina - due molecole naturali - migliori l'efficacia nel trattamento del glioblastoma, un tumore cerebrale. La ricerca, su modelli cellulari, è stata pubblicata sull'International Journal of Molecular Sciences, nel numero speciale New agents and novel drugs use for the oncological diseases treatment.



Una ricerca coordinata dall’Istituto di scienze dell’alimentazione del Cnr ha dimostrato che biscotti arricchiti con vinaccia di uva rossa sono in grado di fornire un contenuto maggiore di polifenoli e fibre, elementi noti per i loro effetti benefici sulla salute. I risultati ottenuti suggeriscono un ruolo potenziale dell’utilizzo di questi prodotti nella prevenzione di malattie come obesità e diabete

Come aumentare la quantità di polifenoli e fibre nella dieta, elementi noti per i loro effetti benefici? Una possibile risposta viene da uno studio dell’Istituto di scienze dell’alimentazione del Consiglio nazionale delle ricerche di Avellino (Cnr-Isa), pubblicato sulla rivista Foods e realizzato in collaborazione con l’Istituto per la Bioeconomia del Cnr di Bologna, l’Università degli Studi di Napoli Federico II e con l’Università degli Studi di Salerno. La ricerca ha riguardato lo sviluppo e la caratterizzazione dal punto di vista chimico-fisico e sensoriale di biscotti arricchiti con vinaccia di uva rossa con potenziali effetti benefici sulla salute cardio-metabolica.


Consiglio nazionale delle ricerche e Università di Firenze hanno coordinato una ricerca che ha dimostrato sperimentalmente come una dieta pesco-vegetariana protegga dal rischio di sviluppo della patologia, influendo sulla composizione del microbiota intestinale. Lo studio è pubblicato sulla rivista Microbiome.

Una dieta basata su verdure e pesce allontana il rischio di tumore al colon. La conferma arriva da uno studio coordinato dall’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ibba) assieme al Dipartimento di Neuroscienze, Psicologia, Area del Farmaco e Salute del Bambino (Neurofarba) dell’Università degli studi di Firenze, pubblicata sulla rivista Microbiome e svolta in collaborazione anche con scienziati francesi dell’INRAE – l’istituzione di ricerca francese dedicata a agricoltura, cibo e ambiente - e olandesi della Netherlands Organisation for Applied Scientific Research.
La ricerca ha valutato lo sviluppo di cancro del colon-retto - la terza causa di morte per tumore nel mondo - e l'evoluzione della composizione del microbiota intestinale e i relativi metaboliti, osservando gli effetti associati alla somministrazione di diete associate a differente rischio di tumore: una a base di carne rossa e carne lavorata (dieta MBD, considerata ad alto rischio), una a base di carne rossa ma addizionata con un particolare antiossidante quale la Vitamina E (dieta MBDT, a rischio moderato) e una pesco-vegetariana (dieta PVD, a basso rischio).


Ricerca dell’Università di Padova, in collaborazione con IRCCS “E. Medea” di Conegliano e Università di Cambridge, scopre relazione tra il funzionamento neurale in condizioni di riposo e il funzionamento cognitivo quotidiano in bambini di età prescolare.
L’attività cerebrale dei bambini a riposo cambia in base al sesso biologico e all’età? È possibile prevedere eventuali problemi comportamentali, emotivi o legati alle funzioni esecutive attraverso questa attività?
La risposta arriva dalla ricerca dal titolo Dynamic transient brain states in preschoolers mirror parental report of behavior and emotion regulation, pubblicata sulla rivista «Human Brain Mapping», guidata da Lisa Toffoli e Giovanni Mento del Dipartimento di Psicologia Generale dall’Università di Padova in collaborazione con Gian Marco Duma dell’IRCCS “E. Medea” di Conegliano e Duncan Astle dell’Università di Cambridge.


Un gruppo di ricercatori dell’Università Statale di Milano ha scoperto che fare pause mentre si cammina può aumentare notevolmente il dispendio energetico rispetto a farlo in modo continuo.
L’esperimento, pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society, ha dimostrato che camminare o salire le scale in brevi sessioni di 10-30 secondi fa consumare energia dal 20 al 60% in più che percorrere la stessa distanza senza pause. Questo significa anche che alzarsi dalla sedia per fare qualche passo ogni tanto o scegliere di prendere le scale può innalzare notevolmente il nostro consumo energetico giornaliero.


Il Dipartimento di Medicina sperimentale alla guida del progetto collaborativo finalizzato alla realizzazione di un database di dati demografici e clinici dei pazienti che sarà reso operativo in una piattaforma digitale implementata da Bluecompanion
L’Unità di ricerca di Scienza dell'alimentazione e nutrizione umana del Dipartimento di Medicina sperimentale, con il coordinamento di Lorenzo Donini ha avviato e sta conducendo un progetto collaborativo con Bluecompanion per lo sviluppo di un registro elettronico (Sarcopenic Obesity e-Registry) per l’obesità sarcopenica, una condizione clinica caratterizzata dalla combinazione di obesità e sarcopenia, ovvero una ridotta massa muscolare scheletrica accompagnata da ridotta funzionalità muscolare.


Dall’invertebrato Botryllus schlosseri nuove risposte per Alzheimer e Parkinson.
Pubblicato su «Brain communications» lo studio congiunto dell’Università di Padova e della Statale di Milano sulle specificità del cervello e sul ciclo di vita di un piccolo animale marino che vive nella Laguna Veneta.
Con l'aumento dell'aspettativa di vita, l'invecchiamento patologico ha acquisito sempre più importanza. Si stima che l'1% delle persone oltre i 60 anni, nei paesi industrializzati, sia affetta dal morbo di Parkinson e si prevede un aumento dai 50 milioni del 2010 ai 113 milioni nel 2050 per le diverse forme di demenza, tra cui l’Alzheimer.
Per capire i meccanismi alla base di queste malattie un aiuto potrebbe arrivare da un piccolo animale marino, l’invertebrato di nome Botryllus schlosseri (botrillo), che risulta essere un perfetto “laboratorio” di studio.

 

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