Un nuovo studio dell'Università di Padova, pubblicato sulla rivista «eLife», dimostra che la nostra tendenza a percepire i numeri in una linea spaziale che va da sinistra a destra ha radici biologiche profonde, non solo culturali. La ricerca rivela che questa associazione tra numeri e spazio è strettamente legata alla specializzazione degli emisferi cerebrali (lateralizzazione) e può essere influenzata da un fattore sorprendente: l'esposizione alla luce.

Le basi biologiche della linea numerica mentale
Secondo la credenza comune, la nostra "linea numerica mentale" – con i numeri piccoli a sinistra e quelli grandi a destra – è un'abitudine che acquisiamo leggendo e scrivendo. Tuttavia, i ricercatori padovani, guidati dalla Prof.ssa Rosa Rugani, hanno fornito una prova diretta contro questa teoria, basandosi su un esperimento sui pulcini appena nati.

 

Una scoperta dall'Università di Torino potrebbe cambiare il modo in cui comprendiamo la memoria e l'apprendimento.

I ricercatori hanno individuato il ruolo fondamentale di una proteina, chiamata SKT, che è essenziale per la comunicazione tra le cellule cerebrali.

Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell Reports, spiega che la proteina SKT agisce come una sorta di "allenatore" per le sinapsi, aiutandole a funzionare correttamente. Senza di essa, le connessioni tra i neuroni si indeboliscono, rendendo difficile imparare e ricordare.




Il vaiolo delle scimmie (mpox) è emerso come una minaccia sanitaria globale, con un'epidemia nel 2022 che ha sorpreso la comunità scientifica per la sua rapida diffusione al di fuori delle aree endemiche africane [1, 2]. Storicamente confinata a specifici focolai, la recente diffusione del virus, in particolare del clade II, ha sollevato preoccupazioni riguardo ai cambiamenti nella sua epidemiologia e nelle vie di trasmissione, in particolare quella sessuale. Questo articolo di revisione esamina l'eziologia, la patogenesi, l'epidemiologia e le strategie di prevenzione del virus mpox, analizzando l'impatto della cessazione della vaccinazione anti-vaiolo e l'importanza delle nuove vie di trasmissione nel contesto attuale. Vengono inoltre discusse le sfide cliniche e le prospettive future nella gestione di questa malattia.


Un team di ricercatori italiani del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Napoli e del TIGEM (Istituto Telethon di Genetica e Medicina) di Pozzuoli ha messo a punto una tecnica innovativa che potrebbe rivoluzionare lo studio e la cura delle malattie da accumulo lisosomiale. La ricerca, pubblicata su ACS Nano, descrive come per la prima volta è stato possibile analizzare in 3D i lisosomi, gli "organi digestivi" delle cellule, senza usare marcatori fluorescenti.


Un team di ricercatori, inclusi diversi ex studenti dell'Università di Padova, ha sviluppato un nuovo modello di intelligenza artificiale che, analizzando i dati raccolti da sensori indossabili, è in grado di individuare i primi segnali di rischio di diabete prima che i test standard, come l'HbA1c, mostrino anomalie.

Lo studio, pubblicato su "Nature Medicine", rivela che due persone con lo stesso valore di HbA1c possono avere un rischio di diabete molto diverso. A differenza del test tradizionale, che misura la media di glucosio nel sangue, questo modello analizza i picchi glicemici giornalieri per comprendere come il corpo gestisce lo zucchero.

Il nome di Bruce Willis, icona del cinema d'azione e simbolo di carisma, è diventato negli ultimi anni un veicolo cruciale per la sensibilizzazione pubblica su una malattia neurodegenerativa meno nota: la demenza frontotemporale (FTD). La sua storia, gestita con ammirevole trasparenza dalla famiglia, offre un'opportunità unica per comprendere la progressione di questa patologia.

Bruce Willis ha costruito una carriera leggendaria, trasformando il suo carisma da "uomo comune" in un tratto distintivo. Dopo il successo televisivo con la serie "Moonlighting", la sua ascesa a star globale è avvenuta grazie al ruolo di John McClane in "Die Hard" (1988), un personaggio che ha ridefinito il genere d'azione. Film come "Pulp Fiction" e "Il sesto senso" hanno poi mostrato la sua versatilità, consolidando il suo status di attore di rara profondità. Proprio questa sua nota forza e incisività hanno reso particolarmente evidenti i primi segnali di declino.

I primi sintomi sono emersi in modo sottile e insidioso sul set. Colleghi e membri della troupe hanno notato la crescente difficoltà di Willis nel memorizzare le battute e nel seguire le indicazioni del regista. Nel marzo 2022, la famiglia ha annunciato il suo ritiro dalle scene a causa di una diagnosi di afasia, un disturbo del linguaggio. Quasi un anno dopo, a febbraio 2023, la famiglia ha chiarito che l'afasia era in realtà un sintomo della demenza frontotemporale (FTD).



Nel cuore di ogni emergenza sanitaria c'è una lotta. Non solo contro un agente patogeno, ma anche contro la disinformazione. La pandemia di COVID-19 ha messo in luce una profonda frattura tra la comunità scientifica e la percezione pubblica. A un estremo ci sono le agenzie sanitarie e i governi, che cercano di diffondere informazioni basate su dati in rapida evoluzione. Dall'altro, una crescente ondata di scetticismo alimentata da falsi miti e da una profonda sfiducia nelle istituzioni.

Per capire questa dinamica, è utile guardare alle figure di John Ioannidis e Susan Monarez. I loro ruoli, sebbene diversi, sono essenziali per comprendere la complessa interazione tra scienza, dati e comunicazione in tempo di crisi.


Uno studio del Cnr dimostra come la gestione dell'intervallo tra la prima dose di vaccino (primer) e quella di richiamo (booster) sia un fattore determinante per l'esito della diffusione epidemica. La ricerca è stata pubblicata su Physical Review Research.

 

L'intervallo tra la prima dose di vaccino (primer) e quella di richiamo (booster) è un fattore determinante nel contenimento di un’epidemia. In contesti di risorse limitate, la scelta della tempistica può influenzare in modo decisivo l’evoluzione del contagio. È quanto emerge da uno studio condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche con l’Istituto dei sistemi complessi (Cnr-Isc) e l’Istituto per le applicazioni del calcolo (Cnr-Iac), che ha utilizzato un approccio matematico per analizzare diversi scenari di distribuzione delle dosi e valutare l’impatto delle diverse strategie a livello di popolazione.

 

La gestione del diabete di tipo 2 è una maratona quotidiana per milioni di pazienti, una corsa in cui il controllo della glicemia è solo una parte della sfida. Il vero traguardo è prevenire le complicanze a lungo termine, in particolare quelle cardiovascolari, che rappresentano la principale causa di mortalità in questa popolazione. In questo contesto, la scelta del farmaco giusto è cruciale. Una nuova e vasta ricerca condotta dagli investigatori del Mass General Brigham getta un'ombra su uno dei farmaci più popolari e accessibili, la glipizide, collegandola a un rischio più elevato di eventi cardiaci avversi rispetto ad altre alternative terapeutiche.

Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open, ha analizzato i dati di quasi 50.000 pazienti, rivelando che la glipizide – la sulfonilurea più prescritta negli Stati Uniti – è associata a una maggiore incidenza di insufficienza cardiaca, ospedalizzazione per cause correlate e morte, se confrontata con una classe di farmaci più recenti, gli inibitori della dipeptidil peptidasi-4 (DPP-4).

Fig.1 - Tipi di MGF _ National FGM Centre




Questo articolo analizza la complessa dinamica tra la politica governativa e la persistenza dell'infibulazione in Sierra Leone, concentrandosi in particolare sull'impegno del Presidente Julius Maada Bio e sulle lacune della legislazione vigente. Nonostante il Presidente abbia pubblicamente condannato la pratica e promesso di agire per la sua eliminazione, la legge del 2012 sulla Mutilazione Genitale Femminile (MGF) offre una protezione limitata, vietando la pratica solo sulle minori di 18 anni e creando un vuoto normativo per le donne adulte.

Sulla nostra rivista abbiamo avuto l'onore di pubblicare numerosi articoli della Professoressa Pia Grassivaro Gallo [7], una delle massime esperte mondiali sull'argomento, e ci sentiamo particolarmente impegnati a dare spazio a questa tematica cruciale. L'articolo esplora le ragioni culturali e sociali che perpetuano l'infibulazione, evidenziando le sue devastanti conseguenze sanitarie e psicologiche. Si argomenta che, per eradicare efficacemente la pratica, la Sierra Leone necessita di un approccio multifattoriale che combini una legislazione più rigorosa con programmi educativi e campagne di sensibilizzazione che sfidino le norme sociali tradizionali e che deve essere sostenuta da tutti.

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery