I ricercatori si sono concentrati sull'area di Abu Ghraib, vicino a Baghdad, una zona che negli ultimi decenni ha subito un'urbanizzazione e uno sviluppo agricolo intensi. Le immagini storiche del programma CORONA si sono rivelate fondamentali per "ricostruire" il territorio com'era 60 anni fa.
Siti perduti, ritrovati
Secondo Nicolò Marchetti, un altro autore dello studio, il ruolo delle immagini storiche è stato cruciale. "Circa la metà dei siti che esistevano mezzo secolo fa è oggi quasi del tutto distrutta. Grazie all'intelligenza artificiale, siamo riusciti a individuare quattro nuovi insediamenti che, con le tecniche tradizionali, sarebbe stato quasi impossibile trovare, visto il loro attuale stato di conservazione".
Gli studiosi sottolineano che questo strumento non rimpiazza il lavoro dell'archeologo, ma lo arricchisce. L'IA identifica una serie di potenziali siti, ma spetta all'esperto confermarli e decidere quali meritano un'indagine sul campo. "L'intelligenza artificiale non sostituisce l'occhio e l'esperienza dell'archeologo, ma li integra e li potenzia, fornendo nuovi modi di guardare ai dati", conclude Roccetti.
Bibliografia