"La resistenza agli antibiotici è una seria minaccia alla salute globale: colpisce milioni di persone in tutto il mondo e mette a repentaglio i progressi della medicina", spiega Paolo Blasi, professore al Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'Università di Bologna, che coordina il progetto. "Con il suo approccio innovativo, BactEradiX vuole quindi offrire un nuovo strumento nella lotta contro la resistenza antimicrobica e le infezioni croniche".
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha identificato l'antibiotico resistenza come una delle dieci principali minacce per la salute pubblica a livello globale. In questo contesto, i biofilm batterici sono uno dei nemici più pericolosi da combattere. Si tratta infatti di aggregati organizzati di batteri che convivono all'interno di una matrice extracellulare autoprodotta. Queste strutture possono rivelarsi molto problematiche perché riducono l'efficacia delle terapie e la capacità di risposta del sistema immunitario. E l'aumento dei batteri resistenti ai farmaci rende le infezioni legate ai biofilm sempre più difficili da
eradicare.
Il progetto BactEradiX parte da qui per sviluppare una soluzione tecnologica innovativa, capace di offrire risposte rapide alle minacce batteriche emergenti e ai ceppi resistenti agli antibiotici. La nanopiattaforma antimicrobica modulare che metteranno a punto gli studiosi sarà infatti in grado di colpire la matrice extracellulare dei biofilm batterici, rompendo quindi la struttura che permette ai patogeni di resistere agli interventi terapeutici. "I biofilm batterici sono tra le principali cause dei fallimenti di molti approcci terapeutici e favoriscono lo sviluppo della resistenza ai farmaci, rendendo sempre più difficile sconfiggere le infezioni", conferma Blasi. "La tecnologia sviluppata da BactEradiX consentirà una risposta rapida a queste minacce, permettendo di ridurre i costi sanitari associati alle malattie infettive e favorendo lo sviluppo di nuovi antibiotici efficaci e sicuri.