Si è svolto a Genova il Convegno dell’Associazione Italiana Medici per l’ambiente (ISDE-Italia)

Si è svolto a Genova, nei giorni 11 e 12 dicembre 2008, il convegno nazionale organizzato dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) sul tema "Inquinamento delle catene alimentari e salute globale".
Nei due giorni di studio sono state presentate relazioni e comunicazioni che hanno focalizzato l'attenzione sulle problematiche sanitarie derivanti dall'inquinamento delle catene alimentari, dai cambiamenti climatici, dai sistemi di mobilità ancora incentrati sul trasporto su strada e su quello aereo, su scelte economiche sempre più aggressive nei confronti dell'ambiente e quindi sempre più dannose per la salute.


Inquinamento dell'ambiente e danni alla salute
Negli ultimi 50 anni sono state immesse nell'ambiente circa 100.000 nuove sostanze chimiche, in particolare fertilizzanti, diserbanti, prodotti derivanti dall'uso di combustibili fossili, dall'incenerimento dei rifiuti, dalle diverse attività industriali, da farmaci e fitofarmaci, dalla produzione di energia derivante dal nucleare e dal carbone, dall'incremento del numero delle fonti di emissione di campi elettromagnetici. Queste sostanze una volta rilasciate nell'ambiente, in relazione alla loro composizione, alla loro modalità di azione e alle loro dimensioni, dell'ordine dei micron e dei nanometri, possono interagire con il nostro sistema genetico ed epigenetico, alterandone l'espressione e quindi predisponendo le persone a malattie e tumori.
Particolarmente interessanti su questi argomenti sono state le relazione del professor Ernesto Burgio e del professor Gianni Tamino.

I bambini, le prime vittime
E' stato evidenziato come l'esposizione in utero e nei primi anni della vita può determinare i danni maggiori, infatti i bambini sono più suscettibili all'azione dei contaminanti tossici ambientali per l'effetto combinato di livelli di esposizione relativamente più elevati, per una minore efficienza metabolica e una più intensa proliferazione cellulare. Oltre ai possibili effetti dannosi specifici per il sistema nervoso, il sistema respiratorio e il sistema endocrino, preoccupa la relazione tra esposizioni pericolose in età pediatrica e rischi di malattia in età adulta, come preoccupa fortemente il costante aumento dei tumori in età pediatrica in Italia.

Rifiuti
Il convegno ha richiamato l'attenzione anche sull'urgente necessità dell'applicazione di una  corretta pratica di smaltimento dei rifiuti (a gennaio 2009 su questo argomento sarà a disposizione una monografia dell'associazione) incentrato sul recupero e riciclo dei rifiuti, evitando le dannose pratiche dell'incenerimento e del conferimento in discarica; due pratiche che determinano inquinamento dell'aria e contaminazione dei terreni e delle falde acquifere come purtroppo già registrato in Campania per le discariche abusive, ma anche in prossimità di discariche autorizzate come nel caso della discarica di Malagrotta, la più grande discarica d'Europa situata alle porte di Roma.

Acqua
L'inquinamento delle acque potabili è stato segnalato come una ulteriore fonte di preoccupazione, infatti questo problema ha ormai raggiunto dimensioni mondiali ed è il risultato dell'estesa contaminazione ambientale come anche dei mancati controlli e dell'insufficiente adozione di sistemi per l'abbattimento degli inquinanti in essa presenti.

Non esistono veleni innocui
Il convegno ha sottolineato ancora una volta la necessità di prendere in considerazione l'effetto di sinergia tra i vari inquinanti e l'inadeguatezza del concetto di "valore limite" per le singole sostanze inquinanti, infatti i "valori limite" sono sempre il frutto di un compromesso tra necessità economiche di produrre ed impiegare determinate sostanze, l'incapacità e l'eccessivo costo per rimuoverle, ma ovviamente non esistono evidenze scientifiche che sostanze tossiche, presenti anche con valori al di sotto di quelli fissati per legge, siano innocue per la salute e l'ambiente.

Ridurre il trasporto aereo
La relazione della dottoressa Antonella Litta, referente dell'associazione Isde per Viterbo e portavoce del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, ha illustrato come questo particolare tipo di mobilità sia fortemente corresponsabile dell'effetto serra, dell'inquinamento atmosferico, dell'inquinamento acustico e di quello elettromagnetico. Inquinamenti che con le loro conseguenze su ambiente e salute sono soprattutto subite dai residenti in aree limitrofe agli scali aeroportuali come nel caso, ormai noto anche a livello nazionale, degli abitanti di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma. L'Associazione dei medici per l'ambiente costituirà un gruppo di studio proprio su questo argomento in modo da rendere disponibili gli studi scientifici sull'impatto sanitario e ambientale di questo tipo di trasporto che deve essere costantemente studiato, monitorato nei suoi effetti e soggetto a programmi e politiche di contenimento e riduzione.

Carbone
Mauro Mocci e Gianni Ghirga, del coordinamento dei medici per l'ambiente dell'Alto Lazio, hanno illustrato le conseguenze sanitarie, anche in termini di costi economici, derivanti dalla cura e spesa farmaceutica per le persone che si ammaleranno se dovesse essere attivata la centrale di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, una centrale che bruciando carbone immetterà nell'atmosfera anidride carbonica, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, polveri sottili ed ultrasottili, metalli pesanti e radionuclidi.
Anche per la  centrale di Vado Ligure è previsto un progetto di ampliamento con un  nuovo gruppo di combustione che sarà alimentato a carbone; questo progetto ha già incontrato la ferma opposizione dell'Ordine dei medici di Savona come testimoniato dal presidente, dottor Ugo Trucco, presente ai lavori del convegno.

Un appello ai medici
Il convegno si è concluso con il richiamo a tutti i medici perché si interessino della tutela dell'ambiente come prima responsabilità nei confronti della salute dei pazienti, perché non abbiano conflitti d'interessi che possano limitare la loro capacità di giudizio ed intervento, e con l'auspicio e l'impegno perché non si facciano scelte economiche e di infrastrutture non strettamente necessarie che possono soltanto contribuire ad aumentare il carico di sostanze inquinanti già presenti nell'ambiente.


Dr.ssa Antonella Litta
referente  per Viterbo dell’Associazione  italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia)
www.isde.it

Ultima modifica il Martedì, 06 Marzo 2012 14:04
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