Più libri più liberi

Fabrizio Giangrande 21 Dic 2010

Con lo slogan «più libri più liberi» si è svolta a Roma la nona edizione della Fiera della piccola e media editoria, con il patrocinio di numerose istituzioni tra cui su tutte Regione Lazio e Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca.
La manifestazione, allestita dal 4 al 8 dicembre negli spazi del Palazzo dei Congressi dell'EUR, ha riscontrato un enorme successo testimoniato dall'alto numero di visitatori di tutte le età.
Indiscusso protagonista dell'evento il libro.
Questo strumento come nessun'altro ha fatto la storia del genere umano e oggi, nonostante gli attacchi portati dalle nuove tecnologie, dimostra di possedere ancora delle peculiarità tali da renderlo unico.

 

Romanticismo a parte, il libro e la stampa in generale sono gli strumenti di informazione e di diffusione del pensiero fruibili in tutti i contesti, anche quelli tenuti ai margini del progresso tecnologico, quindi i più democratici.
La fiera è stata dunque l'occasione per celebrare il libro tra i suoi numerosi estimatori e per offrire uno stimolo per i giovani e per coloro che raramente si concedono al piacere della lettura. Centinaia di stand erano presenti nelle ampie sale del Palazzo dei Congressi, ciascuno di essi appartenente ad una casa editrice, spesso piccola e poco conosciuta, che ha visto nella fiera un efficace strumento per promuovere le proprie pubblicazioni.
Migliaia di volumi, su tutti gli argomenti, per tutte le età, per tutte le tasche.

Considerare solo l’aspetto commerciale della manifestazione sarebbe però assai riduttivo. La Fiera, infatti, ha offerto molto altro ancora rispetto alla promozione ed alla vendita di uno sconfinato numero di volumi.
Un “Digital Caffè” per conoscere e provare le nuove tecnologie in fatto di E-Books; aree riservate ai bambini per lo svolgimento di attività ludiche e di approccio alla lettura; sale adibite alle esposizioni; una bibliolibreria per prendere in prestito i volumi; spazi dedicati all’ascolto di musica dal vivo ed un caffè letterario tra le offerte della Fiera ai visitatori. Ma soprattutto dibattiti, tavole rotonde e conferenze si sono susseguite durante tutti i cinque giorni in cui si è svolta la manifestazione. Incontri che spesso hanno preso solo spunto dalla pubblicazione di nuovi testi e dalla presentazione di questi per aprire momenti di dibattito o semplicemente di riflessione, concernenti numerose discipline, dalla storia all’economia, dalla filosofia al diritto, dalla religione alla sociologia. Un susseguirsi di eventi nell’evento per stimolare i visitatori e testimoniare il bisogno della società di cultura, di confronto e di dialogo. Particolarmente interessante, tra le conferenze proposte, è risultata quella svoltasi il giorno di chiusura della Fiera, dal titolo: «Questioni di diritti. Conversazioni a tutto tondo su testi fondamentali per la società civile».

L'incontro, al quale hanno partecipato Guido Alpa (Presidente del Consiglio Nazionale Forense), Adelino Cattani (Docente di Teoria dell'argomentazione presso l'Università di Padova), Giovanni Maria Flick (Presidente emerito della Corte Costituzionale) e Bruno Manfellotto (Direttore del «L'Espresso»), è stato organizzato dalla casa editrice «Edizioni Plus». La conferenza ha preso spunto dalla pubblicazione di un volume riguardante la professione dell'avvocato ed il ruolo assunto nell'affermazione di nuovi diritti. Dopo un intervento introduttivo da parte del Prof. Cattani, soffermatosi sul rapporto tra diritto e retorica in cui il docente ha evidenziato l'importanza dello stile, inteso come costruzione del linguaggio e combinazione delle parole in funzione della capacità persuasiva del discorso, si è entrati nel vivo del dibattito. Il Prof. Alpa ha sottolineato come il ruolo dell'avvocato sia sempre maggiormente rivolto alla promozione dei diritti, specie nell'ambito del libero mercato, come emerge anche dal testo del Trattato di Lisbona siglato dall'Unione Europea nel dicembre del 2007 ed entrato in vigore due anni più tardi.

Secondo il Prof. Flick questa funzione si aggiungerebbe a quella tradizionale della professione dell'avvocato anche in virtù di una nuova tendenza che si sta diffondendo in Italia e nel resto d'Europa. Tale tendenza si esplicita in una perdita di incisività da parte dei Parlamenti nazionali in fase legislativa ed una crescente incisività da parte della giurisprudenza dei giudici nazionali e sovranazionali negli ordinamenti interni. In un contesto del genere, l'avvocato assume il ruolo di controllore della giurisprudenza e della esatta, applicazione delle norme da parte dei giudici nonchè di promotore di nuovi diritti ancor più rispetto al passato. La conferenza si è dunque conclusa con una riflessione sulla Costituzione italiana che ha inteso sottolineare la straordinaria modernità e lungimiranza che l'Assemblea Costituente è riuscita a conferirle in fase di stesura, specie nella prima parte del testo. Ma quello di cui si è appena fatto cenno è solo uno dei numerosissimi eventi tenuti durante la Fiera.

La varietà nell'offerta dei dibattiti svolti come pure dei volumi presentati ha rappresentato l'essenza stessa della manifestazione: il pluralismo dell'informazione e del sapere.
Il pluralismo intellettuale è, prima che una esigenza per il cittadino, un diritto sancito dall'ordinamento nazionale e sovranazionale. Un principio messo in crisi dalle multinazionali e dai grandi gruppi dell'editoria, dell'etere e del web, la cui promozione passa anche attraverso l'organizzazione di eventi quali la Fiera della piccola e media editoria e la cui tutela rappresenta un ingrediente imprescindibile per la democrazia.



Fabrizio Giangrande

 

Ultima modifica il Martedì, 06 Marzo 2012 14:05
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