“ISSpresso”, un caffè spaziale

“Dopo dieci giorni nello Spazio, ci vorrebbe un bel caffè espresso… ristretto direi”. Questa le parole dell’astronauta Luca Parmitano l’anno scorso, dopo qualche giorno dal suo arrivo sulla Stazione Spaziale Internazionale.  Detto… fatto: con la missione FUTURA il caffè arriverà nello Spazio: sarà uno degli esperimenti che l’astronauta dell’ESA Samantha Cristoforetti farà a bordo della ISS e nasce da un’idea di due aziende italiane - Argotec e Lavazza - in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana Così il capitano dell’Aeronautica Militare, Samantha Cristoforetti, sarà non solo la prima donna italiana ad andare nello Spazio, ma anche il primo astronauta della storia a bere in orbita un autentico espresso italiano.

La macchina per il caffè, battezzata ISSpresso, peserà venti chili e sarà realizzata dall’azienda italiana Argotec in collaborazione con Lavazza e sotto la stretta supervisione dell’Agenzia Spaziale Italiana. Per preparare un caffè nello spazio è necessaria una tecnologia estremamente raffinata: non si tratta solo di un enorme progresso scientifico, ma anche di  un'operazione che porterà nello spazio un simbolo dell'Italia. È la prima macchina espresso a capsule in grado di lavorare nelle condizioni estreme dello spazio, dove i principi che regolano la fluidodinamica dei liquidi e delle miscele sono molto diversi da quelli tipici terrestri. Rappresenta un vero gioiello tecnologico e ingegneristico, in grado di erogare un espresso a regola d’arte in assenza di peso. Per questo è stato selezionato  dall’Agenzia Spaziale Italiana per un’opportunità di utilizzazione a bordo della ISS, nell’ambito della Manifestazione di Interesse che l’Agenzia mantiene permanentemente aperta a progetti e attività da condurre sulla Stazione Spaziale Internazionale in partenariato pubblico-privato.

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