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Libri (45)

di Giorgio Dobrilla, Avverbi-Zadig edizioni, Roma 2008. 302 pagine, 14 euro.

Ignatz von Peczely, vissuto alla fine del XIX secolo, aveva appena 12 anni quando un giorno girovagando nei boschi venne aggredito da una robusta civetta, che si strinse furiosamente al suo braccio. La raccolse e, ingenuamente, iniziò a carezzarla... accorgendosi poco dopo che con un gesto maldestro le aveva spezzato una zampa. E fu una fortuna (per lui, non per la civetta, ovviamente) che questo accadesse, perché l'acuto ragazzo si accorse che nel momento stesso in cui l'arto si fratturava, una piccola macchia scura scompariva dall'occhio dell'animale. L'osservazione non fu replicata andando a spezzare zampe agli abitanti dei boschi, ma gli tornò utile una quindicina d'anni più tardi, quando laureatosi in medicina e insoddisfatto delle conoscenze fornitegli dall'istruzione accademica, il giovane decise di inventare un nuovo sistema diagnostico partendo proprio dal fenomeno accaduto nell'occhio della civetta. Sicuro che ogni evento riguardante una qualunque porzione del corpo si rifletta nella struttura oculare dell'individuo, inventò dunque l'iridologia, una particolare disciplina mediante la quale si dovrebbe verificare lo stato di salute o di malattia di una persona controllando la situazione delle sue iridi.

Il diritto in Internet - Law via the Internet. Accesso libero, qualità dell'informazione, effettività dei diritti”

Il volume, in lingua inglese, si occupa degli sviluppi e delle prospettive in merito all’accesso libero e aperto all’informazione giuridica. Contiene gli atti della IX Conferenza internazionale dall’omonimo titolo, organizzata a Firenze dall’Istituto di Teoria e Tecniche dell’Informazione Giuridica del CNR (ITTIG), il 30-31 ottobre 2008. I contributi, esaminando gli aspetti relativi alla libertà della cultura e alla conoscenza giuridica digitale, forniscono, a livello internazionale, uno spunto di riflessione sulla ormai inevitabile interazione tra sviluppo tecnologico e diritto.

a cura di G. PERUGINELLI e M. RAGONA
(EPAP, 2009; 494 pg; ISBN 9788883980589, € 40.00)


Law via the Internet: Free Access, Quality of Information, Effectiveness of Rights

Il volume giunge a conclusione della ricerca svolta, nell'ambito del programma Bibliografia delle edizioni giuridiche antiche in lingua italiana, sulle raccolte di leggi a stampa dal 1537 al 1732 conservate presso l'Archivio di Stato di Firenze. Sono focalizzati i problemi che si sono presentati nell'elaborazione dei documenti e dei relativi indici. I documenti sono consultabili in rete. E' esaminata l'attività legislativa dei granduchi medicei durante i due secoli del loro dominio. L'appendice è dedicata all'attività delle stamperie a Firenze in epoca medicea.

 

 

La cristalleria infranta.
Una famiglia inglese a Messina tra '800 e '900 nei ricordi di Julia Emma Oates
di Elena Bristotti Bottini Raimondo

Recensione di Guido Donati
In un clima molto commovente il 4 novembre nel Salone degli Specchi nel Palazzo della Provincia
Regionale di Messina è stato presentato il libro “La cristalleria infranta. Una famiglia inglese a
Messina tra '800 e '900 nei ricordi di Julia Emma Oates” scritto da Elena Bristotti Bottini Raimondo
con appendice storica curata da Michela D'Angelo.

Il volume La “lunga marcia” di Mauro Picone (1885-1977), a cura di A. Guerraggio, M. Mattaliano, P. Nastasi, pubblica una corposa corrispondenza  recuperata dall’Archivio storico dell’Istituto di Calcolo del CNR (IAC). Il libro ricostruisce la storia che vide fortemente impegnato il matematico italiano Mauro Picone – fondatore dell’INAC/CNR (oggi IAC) – nel tentativo di realizzare a Roma, sin dall’immediato dopoguerra, il primo grande calcolatore elettronico italiano. La corrispondenza presentata dai curatori dell’opera spazia dal 1944 alla fine del 1955, anno in cui il primo grande computer “romano” viene inaugurato nella sede dell’INAC/CNR, alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
Quella pubblicata nel volume costituisce una corrispondenza inedita, ricca di riferimenti a fatti e persone. Una corrispondenza epistolare indubbiamente molto interessante dal punto di vista storico-scientifico, in quanto aiuta a farsi un’idea riguardo al grande sforzo occorso all’epoca per giungere alla conclusione del Progetto “romano” di fornire l’Italia di un potente mezzo di calcolo automatico: un grande computer, di ausilio alla ricerca scientifica e all’industria italiana, capace di risolvere problemi di elevata complessità.

La conquista della malaria
Una modernizzazione italiana 1900-1962

Frank M. Snowden
Einaudi, Torino 2008, pp. 319


La malaria ha rappresentato per secoli una componente fissa del paesaggio, della costituzione fisica, dell’ambiente naturale dell’Italia, e in particolar modo del Mezzogiorno d’Italia; una componente che ha influenzato e limitato lo sviluppo demografico del Paese, ma che ha anche condizionato usi e costumi, rapporti internazionali, commercio e crescita industriale. È stata, in questo senso, ben più che un mero accidente, o una delle tante malattie endemiche o epidemiche che hanno colpito la penisola italiana nel corso della sua storia. E altrettanto rilevante è stato quindi il traguardo di averla debellata, liberando di questo pesante vincolo ampie zone geografiche e concedendole finalmente a un’evoluzione socio-demografica analoga a quella prodottasi in altre aree.

Per andare  "oltre la crisi"  dobbiamo cambiare completamente il nostro modello competitivo. Un modello che specialmente negli ultimi tempi ha espresso avidità e ignoranza insieme, una miscela esplosiva che ha portato il pianeta ad una crisi globale.  E’ strano che tutto questo sia avvenuto in un ‘epoca in cui la nostra economia sarebbe dovuta essere  l’“economia della conoscenza”, ma come ci avvertiva saggiamente qualche anno fa Gregory Bateson: "Siamo tutti molto ignoranti e nell'ignoranza non ci può essere competizione" (Una sacra unità).
Il libro si sofferma sul concetto profondo di collaborazione: cosa vuol dire collaborare, ma collaborare veramente!
Si  parte da un’analisi delle origini dei “social network”, che passa attraverso i modelli della psicologia, con l’aiuto di  autori come Kurt Lewin, Carl Rogers, John Dewey, etc. ai modelli dell’antropologia con Malinowsky, Levi Strauss, etc. per arrivare fino agli  autori contemporanei che analizzano l’ economia e le  reti  del  nostro tempo  come James Surowiecki, Richard Sennett, Don Tapscot,  Nassim Nicolas Taleb..
Il percorso intrapreso in questo libro passa anche attraverso casi concreti di collaborazione a livello paese , muovendosi dall’Australia, all’Africa, all’India e ritornando in occidente, osservando la partecipazione attiva nei “mitici” Facebook, Twitter, LinkedIn, Myspace, Flickr e  negli altri social network.

I grandi chef fanno tra di loro un esperimento, si tratta del “gioco dell’ultimo pasto”: è la tua ultima sera, hai un ultimo pasto a disposizione, cosa scegli di mangiare? Le risposte riguardano sempre piatti molto semplici: costolette d’agnello, spaghetti al pomodoro, ricotta fresca. Nessuno indica mai il menù degustazione di Alain Ducasse, o la straordinaria cucina di Ferran Adrià.
Tratto da “Infucina. La cucina a zero CO2”, a cura di AzzeroCO2

Mercoledì 11 febbraio, presso la Sala Mercede di Palazzo Marini a Roma è stato presentato l’ultimo lavoro del giornalista scientifico Giovanni Caprara: “Una freccia verso il Sole: Dalla fantasia alla realtà. Un’idea di Giuseppe Colombo” . Un’opera legata alla seconda edizione del premio Bepi Colombo (http://www.bepicolomboprize.org), premio destinato ai giovani ricercatori e che favorisce il trasferimento tecnologico verso la piccola e media impresa. Il confronto, a cui hanno preso parte l’autore, il professor Piero Benvenuti e il senatore Guido Possa, presidente della VII commissione del Senato (Istruzione e Ricerca), se da una parte ha avuto il merito di approfondire una figura geniale del secolo appena trascorso e a cui la ricerca spaziale deve moltissimo, tanto da meritare che l’Europa gli dedichi nei prossimi anni una missione “solare” e a cui sono riconoscenti in primo luogo gli statunitensi, ha anche avuto il merito di affrontare, in modo non ideologicamente precostituito il tema dell’investimento in ricerca di base o in quella applicata, fornendo, certo non quale assoluta verità, un’idea o perlomeno una visione di una ricerca le due componenti non solo non sono in competizione tra loro, ma men che meno sono scisse tra loro. Avendo coordinato quel dibattito è chiaro che posso dare un’interpretazione di base di quel che è stato detto, ma potrei dire al contrario che chi meglio di me può dare un’esatta visione di quello che è stato detto.

Edizioni: STUDIO AD. ES - Il galletto
Anno di pubblicazione: 2009 / Pagine: 134
Codice ISBN: 978-88-904520-0-0

È stato pubblicato "Il procedimento legislativo digitale: vincoli normativi e soluzioni tecniche" di Francesco Romano. Il testo affronta le problematiche inerenti lo sviluppo della pubblica amministrazione digitale, sottolineando tanto le soluzioni già in atto o in fase di adozione quanto gli ostacoli normativi ancora vigenti, attraverso una meticolosa analisi dell'iter legislativo a livello costituzionale, parlamentare, regionale e locale.

 

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