DORMIRE CON… RITMO
Nei primi mesi di vita i più piccoli hanno un ritmo sonno-veglia molto diverso da quello degli adulti: è indipendente dall'ambiente, dall’alternanza luce-buio ed è regolato soprattutto da bisogni primari come fame e sete. Dopo i 4 mesi il bambino si adatta gradualmente ai ritmi esterni. E’ questo il momento di instaurare delle abitudini regolari che lo aiutino a concentrare il sonno nelle ore notturne. Per non compromettere il normale sviluppo del sonno - spiegano gli esperti - ci sono alcuni errori da evitare, come mettere il bambino a letto già addormentato. È importante, invece, farlo addormentare nella sua stanza, nel lettino e non in braccio. Prima di dormire, evitare giochi troppo stimolanti e preferire attività rilassanti come leggere una favola e creare un rituale per l'addormentamento, da riproporre tutte le sere.
LA LETTURA DELLA BUONANOTTE: MOTORE PER LA CRESCITA
La lettura è fondamentale per lo sviluppo dei bambini. Il neonato è attratto dal ritmo della voce del genitore e la musicalità di una storia letta ad alta voce è capace di incantare anche i più piccoli, fin dalla nascita. Accoccolarsi insieme e leggere rafforza molto il legame tra genitori e figli. Inoltre, un bambino abituato quotidianamente all’ascolto di letture, svilupperà più facilmente il linguaggio, sarà più curioso, avrà voglia di imparare a leggere e avrà migliori tempi di attenzione perché abituato ad ascoltare. Il suggerimento per i genitori è, dunque, di leggere molto insieme ai propri figli, attività molto più efficace della visione di una storia animata su un dispositivo digitale o dell’ascolto di una versione audio.
A SCUOLA SENZA L’AUTOMOBILE
Incremento del tono muscolare, positivo condizionamento cardiovascolare, consumo di calorie. Sono alcuni benefici delle camminate, una buona abitudine - bastano 30 minuti al giorno - da aggiungere alle normali
attività quotidiane per evitare i danni che derivano dall'accoppiata sedentarietà-eccesso di peso. Un sistema corretto, semplice, per introdurre nello stile di vita del ragazzo un'attività utile al suo organismo, potrebbe essere andare a scuola a piedi. Una recente ricerca di Okkio alla Salute evidenzia, però, che solo il 28% dei giovani raggiunge la scuola in bicicletta o camminando. Eppure, muoversi in autonomia senza ricorrere all’automobile guidata dai genitori, è un'occasione per socializzare, sviluppare l'autostima, contribuire a un sano equilibrio psicologico ed è un modo attivo per imparare l'educazione stradale. Per chi va a scuola in autobus basterebbe un po' di buona volontà: scendere un paio di fermate prima può essere utilissimo per combattere la sedentarietà, a volte pericolosa.
ADOLESCENTI E SIGARETTE: SALUTE IN FUMO
L’età adolescenziale è un passaggio critico nella vita di una persona. Il ragazzo inizia a lasciare il suo ruolo di bambino in famiglia per costruirsi una nuova identità come adulto nella società. All’interno di questi cambiamenti il fumo potrebbe assumere un ruolo di facilitatore nell’inserimento nel gruppo dei pari, una specie di rito di iniziazione. Il fumo di sigaretta, anche quella elettronica, ha sempre effetti molto dannosi per la salute. Tuttavia è necessario distinguere tra uso saltuario e vera e propria dipendenza, caratterizzata da un forte desiderio di fumare che distrae dagli impegni quotidiani. Il suggerimento per i genitori è di non giudicare o rimproverare il ragazzo, ma ascoltare e capire se si tratta di un gesto per emulare i compagni oppure di una richiesta di aiuto o di automedicamento per alleviare un disagio. In seguito - si legge nel magazine - sarà opportuno cercare insieme strategie alternative che permettano di sperimentare una sensazione di benessere, avvalendosi anche di specialisti e ricordando che, per essere ascoltati, è necessario dare il buon esempio.
VIDEOGIOCHI: SI’, CON PRUDENZA
Alcune ricerche scientifiche evidenziano che l’uso di videogame, soprattutto di giochi di azione, può migliorare le capacità di attenzione ed elaborazione visiva, la memoria di lavoro spaziale e visiva, con possibili benefici su particolari condizioni come la dislessia. Contemporaneamente, gli studi confermano che un uso eccessivo di videogiochi o strumenti elettronici può indurre vere e proprie forme di dipendenza, con possibili comportamenti da “astinenza” se il bambino ne viene privato. Più in generale, l’impatto dei videogame sullo sviluppo cognitivo è influenzato anche dall’età del bambino, dalla quantità di tempo dedicato, dal contenuto del gioco e dal contesto sociale. Dunque, sebbene tali strumenti non debbano essere demonizzati, è consigliabile proporli con prudenza: non prima dei 6 anni dietà, per non più di 30-60 minuti al giorno, e sempre sotto il controllo diretto dei genitori.