Questo risultato rafforza una precedente ricerca del 2020, che aveva già dimostrato come i cervelli più grandi e complessi contengano un numero enorme di queste cellule "dormienti" rispetto ai cervelli più semplici, come quello del topo. Secondo i ricercatori, questa abbondanza di neuroni immaturi è una strategia evolutiva che premia la flessibilità e le funzioni cognitive superiori.
"Neurogenesi senza divisione": una nuova forma di plasticità
Il termine "neuroni immaturi" si riferisce a cellule nervose che rimangono in uno stato di sviluppo bloccato fin dalla fase embrionale, per poi "risvegliarsi" e diventare nuovi neuroni in età adulta. Questo fenomeno, ribattezzato dal team "neurogenesi senza divisione", è un meccanismo che permette al cervello di produrre nuovi neuroni senza ricorrere alle cellule staminali. È come un "trucco della natura" che rende possibile la plasticità cerebrale anche in aree che non possono sostenere la produzione di cellule staminali, come la corteccia cerebrale e l'amigdala.
Il fatto che i neuroni immaturi si trovino nelle aree più "nobili" del cervello umano, quelle che gestiscono le emozioni e le funzioni cognitive complesse, suggerisce che l'evoluzione abbia "attrezzato" queste aree con una plasticità speciale, diversa da quella dei cervelli più semplici, dove la neurogenesi è legata a funzioni istintive come l'olfatto. Si tratta di un "scambio evolutivo" tra i tipi di plasticità e le regioni cerebrali più importanti per la sopravvivenza di ogni specie.
Implicazioni per il futuro
La scoperta potrebbe avere importanti risvolti:
Educazione e sviluppo: La plasticità di questi neuroni potrebbe avere un ruolo fondamentale nello sviluppo cerebrale dei giovani, con implicazioni per la pedagogia e la formazione.
Invecchiamento: Potrebbe contribuire a mantenere l'efficienza cognitiva in età avanzata e a contrastare l'invecchiamento cerebrale.
Malattie: Non si esclude un possibile ruolo anche in malattie neurologiche e neurodegenerative, un'ipotesi che richiederà ulteriori studi.
Questa ricerca sposta l'attenzione dalla neurogenesi legata alle cellule staminali, che per anni è stata al centro dell'interesse scientifico, verso un nuovo e affascinante tipo di plasticità cerebrale che ci rende unici.
Bibliografia