Lunedì, 12 Maggio 2025



Il ruolo del metano come motore del cambiamento climatico è sempre più evidente, specialmente in settori come la gestione dei rifiuti e l'energia fossile. Mentre il metano ad alta concentrazione può essere bruciato per il recupero energetico, le emissioni a basso livello da sfiati industriali o fonti agricole spesso sfuggono al trattamento a causa degli alti costi o di tecnologie inefficienti. I metodi convenzionali basati sulla combustione possono anche produrre emissioni secondarie di anidride carbonica (CO₂). In questo contesto, la biofiltrazione – una tecnica che sfrutta la potenza metabolica dei microbi per ossidare il metano – ha guadagnato attenzione come alternativa sostenibile. Tuttavia, il successo di questi sistemi dipende da molte variabili, dalla composizione del gas alla resilienza dell'ecosistema microbico. Proprio per queste sfide, affinare le strategie di biofiltrazione rimane un'area di ricerca cruciale.

Un team di ricercatori della Guangdong University of Petrochemical Technology, della Hunan University e della Gdansk University of Technology ha pubblicato i propri risultati (DOI: 10.1007/s11783-025-1987-6) il 17 marzo 2025 su Frontiers of Environmental Science & Engineering. La loro revisione fornisce una sintesi approfondita delle tecnologie attuali e offre spunti pratici per ottimizzare i sistemi di biofiltrazione per la riduzione del metano industriale.

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Uno studio, frutto della collaborazione tra la Sapienza, l’Università di St Andrews e l’Università di Vienna, ha dimostrato che gli scimpanzé selvatici tamburellano a ritmo producendo suoni diversi in base alla regione geografica dove vivono. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista “Current Biology”
Gli alberi della foresta pluviale sono sostenuti da enormi radici che formano grandi contrafforti piatti. Su queste superfici gli scimpanzé tamburellano con mani e piedi per trasmettere segnali comunicativi che possono raggiungere anche un chilometro di distanza attraverso le foreste. Il tamburellare degli scimpanzé condivide alcune proprietà ritmiche con la musica umana e, proprio come esistono vari generi musicali, ci sono diversi stili di tambureggiamento negli scimpanzé.

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