
Scienza generale (177)
Acqua dal sole: la foglia artificiale che purifica senza elettricità
09 Set 2025 Scritto da Claudia Gianvenuti
L'accesso all'acqua potabile è un diritto umano fondamentale, eppure miliardi di persone nel mondo ne sono ancora prive. Le soluzioni tradizionali per la purificazione, come l'osmosi inversa o la disinfezione chimica, sono spesso energivore, costose e richiedono infrastrutture complesse, rendendole inaccessibili per le comunità rurali o inadatte in situazioni di emergenza. La ricerca scientifica si sta quindi concentrando su tecnologie innovative che siano non solo efficaci, ma anche sostenibili, economiche e decentralizzate. In questo contesto, un team di scienziati cinesi e americani ha sviluppato una soluzione tanto semplice quanto geniale, traendo ispirazione direttamente dalla natura.
La loro invenzione, descritta come una sorta di "foglia artificiale", è un dispositivo di filtrazione che non richiede elettricità e utilizza materiali a basso costo e biodegradabili. Il sistema si basa su un principio fisico fondamentale: la capillarità, lo stesso fenomeno che permette alle piante di trasportare l'acqua dalle radici alle foglie contro la forza di gravità. Il dispositivo imita la struttura interna di una foglia, con una rete di microcanali che guidano l'acqua attraverso un processo di evaporazione solare e filtrazione simultanea.
I coralli non hanno occhi, ma sono tutt'altro che ciechi. Questi delicati animali marini riescono a percepire la luce in modi che continuano a sorprendere la comunità scientifica.
Un gruppo di ricercatori dell'Università Metropolitana di Osaka ha scoperto un meccanismo unico di percezione della luce nei coralli che costruiscono le barriere coralline. Hanno scoperto che alcune proteine sensibili alla luce, chiamate opsine, usano gli ioni cloruro per passare dalla sensibilità alla luce UV a quella visibile a seconda del pH dell'ambiente circostante. Questa scoperta espande notevolmente la nostra comprensione di come funziona la visione nel regno animale.
La visione animale si basa sulle opsine, proteine che rilevano la luce grazie a una piccola molecola chiamata retinale. Il retinale da solo assorbe solo la luce UV. Per poter "vedere" anche la luce visibile, che ha una lunghezza d'onda maggiore, il retinale si lega all'opsina attraverso un legame chimico speciale chiamato base di Schiff. Questo legame ha una carica positiva che di solito viene stabilizzata da un aminoacido vicino con carica negativa.
Il presente articolo esplora la civiltà Akan dell'Africa occidentale attraverso il suo sistema di pesi per l'oro (abrammoo), un tesoro che trascende il suo valore materiale. L'analisi si concentra sulla doppia funzione di questi oggetti, che agivano sia come strumenti di commercio che come un complesso linguaggio visivo. Viene illustrato come ogni peso incarnasse un proverbio o un principio filosofico, fungendo da strumento di legge e di giustizia sociale. L'articolo esamina inoltre il ruolo dei pesi come simbolo di status e di lignaggio e ne esplora le affascinanti connessioni con antiche scritture africane e simboli universali, come la svastica, offrendo un'interpretazione che si discosta dalle narrative convenzionali.
Alghe fossili provenienti dalla Cina riscrivono la storia dell’oceano moderno
01 Set 2025 Scritto da CS Università Statale di Milano
I ricercatori dell’Università Statale di Milano, analizzando campioni fossili provenienti dalla Cina, hanno identificato le più antiche tracce di alghe coccolitoforidi (un tipo di fitoplancton) finora note, risalenti a circa 250 milioni di anni fa. La scoperta anticipa di 40 milioni di anni le stime sulla nascita dell’oceano come lo conosciamo oggi.
Le coccolitoforidi, infatti, contribuiscono alla rimozione della CO₂ e sono parte dei produttori primari che influiscono tutta la biosfera marina. Questo suggerisce che già all'alba del Mesozoico ha avuto inizio la transizione ecologica che ha portato alla nascita di una fauna marina moderna segnando l’inizio dell’oceano attuale.
Istruzione e invecchiamento: La scienza svela un ruolo inatteso nel declino cerebrale
30 Ago 2025 Scritto da Matteo Gizzi
Per decenni si è creduto che un alto livello di istruzione formale potesse agire come uno scudo contro il declino cognitivo legato all'età, quasi come una "assicurazione" per un cervello più giovane. Una convinzione radicata, che ha influenzato politiche sanitarie e stili di vita. Tuttavia, uno studio internazionale di portata epocale, pubblicato su Nature Medicine e frutto della collaborazione del consorzio europeo Lifebrain, tra cui l'Università di Barcellona e l'Institut Guttmann, ha gettato nuove ombre su questa ipotesi. Analizzando i dati longitudinali di oltre 170.000 persone in 33 paesi occidentali, la ricerca suggerisce che, sebbene l'istruzione dia un vantaggio iniziale, non rallenta il ritmo del declino cognitivo.
Biorescue crea tre nuovi embrioni di rinoceronte bianco settentrionale e dà il via ai primi trasferimenti embrionali nella corsa contro il tempo per salvare la specie dall’estinzione
29 Ago 2025 Scritto da Cs Università di Padova
Il consorzio internazionale BioRescue*, di cui fa parte l’Università di Padova, ha inaugurato una nuova, decisiva fase della sua missione per salvare il rinoceronte bianco settentrionale (Ceratotherium simum cottoni), una delle specie più minacciate al mondo. Dall’inizio dell’anno sono stati creati tre nuovi embrioni, portando avanti un traguardo scientifico senza precedenti. Parallelamente, il team ha avviato i primi trasferimenti embrionali, impiantando embrioni puri di rinoceronte bianco settentrionale in madri surrogate appartenenti alla sottospecie meridionale. Con soli due esemplari rimasti – le femmine Najin e sua figlia Fatu, entrambe incapaci di affrontare una gravidanza naturale – BioRescue fa affidamento sulle tecniche più avanzate di riproduzione assistita e su un uso pionieristico delle cellule staminali, con l’obiettivo di offrire a questa specie una nuova possibilità di futuro.
Non è un negozio, è un culto: la scienza sociale dietro l'impero di Costco
28 Ago 2025 Scritto da Guido Donati
Immaginate di dover pagare una quota annuale solo per avere il permesso di fare la spesa. Aggiungete a questo un ambiente che assomiglia più a un magazzino industriale che a un supermercato, con prodotti impilati su bancali e venduti in quantità spropositate. Suona assurdo, vero? Eppure, questo è il modello di business di Costco, un colosso che non solo domina il mercato americano, ma ha trasformato un semplice negozio in un vero e proprio fenomeno sociale, quasi un culto. La vera domanda, però, non è cosa vende, ma come è riuscito a costruire una tale devozione da parte dei suoi clienti. La risposta sta in una profonda comprensione della psicologia umana e del marketing.
Un impero costruito sulla lealtà dei membri
La storia di Costco è un trionfo di crescita costante, basata sulla fiducia e sulla fidelizzazione dei suoi membri. Fondata nel 1983, l'azienda è cresciuta esponenzialmente. Nel 2024, ha superato i 130 milioni di membri e il suo tasso di rinnovo degli abbonamenti ha raggiunto l'impressionante cifra del 90% negli Stati Uniti. Nonostante un'inflazione costante e un'economia volatile, le quote di iscrizione hanno generato 4,6 miliardi di dollari nell'ultimo anno fiscale, dimostrando che il suo modello non è solo solido, ma a prova di crisi.
L'ammoniaca, un composto chimico dal nome innocuo, eppure essenziale per nutrire miliardi di persone sul nostro pianeta. Senza di essa, l'agricoltura moderna faticherebbe a sfamare una popolazione globale in continua crescita, perché l'ammoniaca è la base per la produzione di fertilizzanti azotati, linfa vitale per le nostre colture. Per oltre un secolo, il processo Haber-Bosch ha dominato la scena produttiva, un'innovazione che ha meritato un Premio Nobel ma che oggi si svela come un gigante assetato di energia e divoratore di gas metano. Ma la buona notizia arriva dall'Università di Bonn: il team del Professor Nikolay Kornienko ha scoperto un'alternativa più sostenibile e amica del clima per produrre ammoniaca, sfruttando l'energia rinnovabile del Sole e del vento.
Da Pantelleria a Marte. In un lago siciliano si sperimenta l’origine della vita
12 Ago 2025 Scritto da Cs La Sapienza
Nell’isola siciliana, un team di ricercatori italiani ha identificato un ambiente naturale con analogie geologiche con Marte e che potrebbe simulare anche le condizioni della Terra primordiale. Lo studio, pubblicato sull’ International Journal of Molecular Sciences, è frutto della collaborazione tra Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e le Università della Tuscia e Sapienza di Roma, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi)
In una lettera del 1871 al suo amico Joseph Dalton Hooker, Charles Darwin ipotizzava che la vita potesse essere nata in ‘un piccolo stagno caldo’. Oggi, a oltre 150 anni di distanza, quell’ipotesi trova maggiori conferme grazie allo studio che un team interdisciplinare di scienziati italiani ha effettuato sull’isola di Pantelleria, in particolare presso il piccolo lago termale chiamato ‘Bagno dell’Acqua’: Questo luogo si è rivelato un laboratorio naturale ideale per simulare ambienti simili a quelli che potrebbero essere esistiti miliardi di anni fa sia sulla Terra che su Marte, offrendo preziosi indizi sui meccanismi universali dell’origine della vita.
La firma spettroscopica del pane fatto con il lievito naturale!
11 Ago 2025 Scritto da Cs La Sapienza
Un team di ricercatori della Sapienza, dell’Università di Bari parte dell’infrastruttura di ricerca METROFOOD-IT ha individuato la traccia caratteristica e infalsificabile del pane fatto con il "lievito madre”. Il risultato, pubblicato sulla rivista Food Chemistry, servirà a creare modelli di autenticazione a garanzia della sicurezza e della qualità dei prodotti agro-alimentari
Non sarà solo l’etichetta a certificare gli ingredienti o la qualità di un prodotto della nostra tavola. È in arrivo infatti una firma spettroscopica, segno unico e inequivocabile delle caratteristiche e delle proprietà dei cibi, che contribuirà ad assicurare al consumatore finale, ma anche a chi produce e distribuisce, uno standard qualitativo elevato e costante.