Distribuzione geografica e habitat
La distribuzione geografica dell'Hexophthalma hahni è circoscritta alle regioni aride e desertiche dell'Africa meridionale. Le popolazioni più significative si trovano principalmente in Namibia e Angola. L'habitat preferito da questa specie è caratterizzato da sabbia sciolta, dune e aree rocciose, come il celebre deserto del Namib. La capacità del ragno di sopravvivere in un ambiente così estremo lo rende un esempio affascinante di adattamento evolutivo.
Il veleno e le sue conseguenze
Il veleno dell'H. hahni è una complessa miscela di tossine, la cui componente più pericolosa è la sfingomielinasi D [1]. Questo enzima attacca la sfingomielina, un lipide essenziale che funge da componente strutturale delle membrane cellulari e della guaina mielinica che isola i neuroni. La sua azione citotossica degrada la sfingomielina, compromettendo l'integrità delle membrane cellulari e portando alla morte delle cellule (necrosi) [2, 3].
A livello locale, il morso può causare un'ulcera profonda e dolorosa, con estese aree di necrosi che possono richiedere tempi di guarigione molto lunghi e, in alcuni casi, interventi chirurgici. Tuttavia, il pericolo maggiore deriva dalla possibile insorgenza di una sindrome sistemica. Se il veleno si diffonde nel torrente circolatorio, può scatenare una serie di reazioni avverse, tra cui febbre, malessere generale, emolisi (distruzione dei globuli rossi) e trombocitopenia (una drastica riduzione del numero di piastrine, che può portare a gravi problemi di coagulazione) [4]. In rari e sfortunati casi, la sindrome sistemica può evolvere in insufficienza renale acuta, che può avere esito fatale.
L'importanza della ricerca sul campo
La ricerca scientifica su questa specie è fondamentale per comprendere appieno la sua biologia e il meccanismo d'azione del suo veleno. Recentemente, nel deserto del Namib, è stata condotta una spedizione che ha permesso di osservare una femmina di H. hahni con le uova. Grazie all'aiuto del nostro amico P.J. Brokkies Breitenbach **, una guida naturalistica esperta, è stato possibile documentare come la femmina avesse deposto le uova sotto un sasso, fornendo preziose informazioni sul ciclo riproduttivo e sul comportamento materno di questa specie poco studiata. Tali osservazioni contribuiscono in modo significativo al nostro bagaglio di conoscenze e alla corretta gestione dei casi di avvelenamento da morso di aracnidi.
*Board Member, SRSN (Roman Society of Natural Science)
** PJ Breitenbach +264818399685
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Bibliografia
[1] Newlands, G., and J. L. Atkinson. "Studies on spider venoms: I. The isolation and characterization of a sphinomyelinase D from the venom of Hexophthalma hahni." Toxicon, 1988, 26(10): 969-975.
[2] Slotte, J. P. "Sphingomyelin and its role in cell membranes." Progress in Lipid Research, 1999, 38(1): 1-13.
[3] Hannun, Y. A., and L. M. Obeid. "The cell-signaling functions of ceramide." Trends in Biochemical Sciences, 1995, 20(2): 73-77.
[4] Müller, G. J. "Spider bites in southern Africa: an overview of the medical implications." South African Medical Journal, 1992, 82(2): 108-111.