Lo Zoosafari di Fasano tra scienza e divertimento

Gli zoo sono strutture molto antiche. Già 2000 anni fa si possono registrare i primi tentativi in Cina ed Egitto, mentre in Grecia e nell’antica Roma furono frequenti i “serragli” (zoo ambulanti, simili a quelli delle imprese circensi). Gli scopi di queste prime collezioni di animali esotici non erano didattici o scientifici e spesso rappresentavano ostentazioni di potere o serbatoi di materiale vivo da far combattere nelle arene. Le strutture zoologiche moderne si svilupparono in Europa verso la metà del 1800, ma solo nel 1907 nella periferia di Amburgo nacque il primo zoo senza gabbie, in cui gli animali venivano ospitati in piccoli habitat naturali con piante, rocce e fossati, al fine di riprodurre il loro ambiente naturale.

Si passò quindi dallo zoo gabbia allo zoo ambiente.

Lo Zoosafari di Fasano, il primo parco in libertà in Italia, fu inaugurato nel 1972 con la precisa volontà di creare una struttura in cui osservare gli animali in vasti ambienti naturali così da esaltarne gli aspetti didattici e scientifici, come racconta Fabio Rausa, Curatore Scientifico dello Zoosafari di Fasano.

Quali sono gli aspetti principali riscontrabili nello Zoosafari?

“Lo Zoosafari di Fasano si propone come un luogo in cui l’aspetto didattico e scientifico non sia mai messo in secondo piano rispetto a quello dell’intrattenimento che è pure presente nel parco. Questa filosofia è molto importante per la nuova gestione del parco che ha avuto inizio nel 1993 e ha portato nello Zoosafari un equipe scientifica specializzata, con biologi, veterinari, ranger specializzati nella custodia e nel comportamento degli animali, un curatore scientifico e uno per la didattica, per un totale di 40 persone stabili e 140 nella stagione estiva. Questo ci ha permesso di fare un grande balzo di qualità ed avviare numerose collaborazioni scientifiche con istituti nazionali ed esteri”.


Quanti animali sono presenti nel parco e come sono stati acquisiti?

“Lo Zoosafari attualmente ospita circa 200 specie per un totale di 1.800 esemplari a cui bisognerebbe aggiungere gli uccelli e gli animali dell’acquario. Qui ospitiamo i grandi mammiferi, elefanti, orsi, giraffe, leoni, scimmie, lemuri, sono veramente troppi per citarne tutti. Quasi tutti gli animali sono nati in cattività e solo alcuni sono stati catturati dal loro ambiente naturale in zone in cui erano presenti problemi di sovraffollamento. Siamo felici di avere ogni anno molte nascite, segnale che gli animali si trovano a proprio agio in questo ambiente e anche quest’anno avremo la nascita di un cucciolo di orso polare”

 

Quali sono gli studi e le collaborazioni più importanti che avete attivato in questi anni?


“Lavoriamo con molte Università italiane e centri di ricerca esteri, anche perché qui ospitiamo alcune comunità di animali unici per numero di esemplari, come ad esempio l’Orso dal Collare Asiatico, il più numeroso nucleo presente in cattività. Partecipiamo alla ricerca a lungo termine sulla fisiologia riproduttiva e relativi profili ormonali dell’ Orso dal Collare Asiatico (Selenarctos thibetanus), organizzata e condotta in loco dall’ IZW (Institut fur zoo und wildtierforschung) di Berlino/Germania nel 2001-2002.
Ospitiamo anche gli unici esemplari di gorilla presenti in Italia e partecipiamo alla ricerca presentata nel 2002 al Congresso GEFI (Genetisti Forensi Italiani) di Verona da parte del Simef (Studio Indagini Mediche e Forensi) di Reggio Calabria, riguardante la validazione di kit forensi per l’analisi di Dna umano e non umano in ambito giudiziario, con raccolta di campioni di Dna di Gorilla (Gorilla gorilla) e di Scimpanzé (Pan troglodytes).
Partecipiamo a programmi di pet-therapy e dolphin-therapy per disabili, in collaborazione con Associazioni di categoria quali l’Arion di Roma e la Società Italiana di Pedagogia Etologica ed Istituti di Ricerca Medica. A livello internazione prendiamo parte a numerosi progetti tra cui lo studbook mondiale per gli Orsi Polari (Ursus maritimus), edito dallo zoo di Rostock/Germania, a cui partecipiamo annualmente dal 1995, e dei quali vantiamo recenti nascite in loco e lo studbook europeo per i Delfini Naso a Bottiglia (Tursiops truncatus), edito dallo zoo di Duisburg/Germania, a cui partecipiamo annualmente dal 1997, questi sono solo una piccola parte della ricerca scientifica che svolgiamo qui”.

 

Quali sono le iniziative didattiche rivolte alle scuole?


“Lo Zoosafari di Fasano offre una vasta gamma di progetti didattici che vengono realizzati nelle sedi scolastiche per arricchire la conoscenza del  mondo animale e stimolare la curiosità dei ragazzi. Sono stati realizzati diversi moduli, a partire da quelli più ludici ed intuitivi delle scuole materne fino a quelli più complessi, dedicati ai bambini di 5 anni delle scuole elementari. Inoltre presso lo Zoosafari sono presenti una serie di luoghi specifici per la didattica come l’isola inserita all'interno della Sala Tropicale (Acquario/Rettilario), una struttura destinata prevalentemente agli studenti delle scuole elementari, medie e superiori in cui si effettuano incontri relativi alle specie animali presenti nel parco, anche con l'ausilio di strumenti audiovisivi, e dove si realizza un contatto diretto con piccoli animali domestici. In essa inoltre vengono accuratamente descritti reperti biologici quali resti ossei, mute di rettili, palchi di cervidi e materiale in vitro.
Una fattoria  dedicata ai bambini della scuola dell'infanzia dove si imparano a conoscere gli animali giocando. Osservare e accarezzare piccoli animali domestici quali caprette, pecore, conigli, anatre, galline, maialini, cavalli e asini ha una grande efficacia educativa, sviluppa la sensibilità e lascia nella memoria dei piccoli un ricordo indelebile.
Un circuito safari che riguarda il primo e più grande settore del parco, lungo alcuni chilometri, nel quale le scolaresche incontrano numerosissime specie animali in libertà, muovendosi con il proprio autobus. Per questo circuito è possibile usufruire di guide esperte in zoologia che descrivono le caratteristiche biologiche ed etologiche di tutti gli animali presenti”.

 

 

 

La tecnologia vi aiuta nella gestione della struttura?

“Qui è tutto molto semplice, gli animali vivono similmente a quanto accade in natura. L’unica tecnologia che utilizziamo che quella relativa ai portoni elettronici per l’accesso alle aree dove vivono gli animali e a breve istalleremo delle speciali gabbie che ci consentiranno di monitorare lo stato di salute degli animali senza bisogno di addormentarli e quindi migliorando il loro stato di salute”.

 

Quali sono le novità che attiverete nel futuro?

“Per il 2009 abbiamo previsto la riapertura del delfinario, siamo impazienti per riaprire la struttura e sarà molto bello dal punto di vista della didattica, perché i delfini sono molto amati dai bambini”.


Fabrizio Zucchini

 

Ultima modifica il Mercoledì, 09 Settembre 2009 10:26
Vota questo articolo
(0 Voti)

Lascia un commento

Assicurati di aver digitato tutte le informazioni richieste, evidenziate da un asterisco (*). Non è consentito codice HTML.

 

Scienzaonline con sottotitolo Sciencenew  - Periodico
Autorizzazioni del Tribunale di Roma – diffusioni:
telematica quotidiana 229/2006 del 08/06/2006
mensile per mezzo stampa 293/2003 del 07/07/2003
Scienceonline, Autorizzazione del Tribunale di Roma 228/2006 del 29/05/06
Pubblicato a Roma – Via A. De Viti de Marco, 50 – Direttore Responsabile Guido Donati

Photo Gallery