"Dal minimo storico della popolazione nel 2010, le tigri stanno finalmente aumentando in gran parte dell'Asia meridionale, in Russia e in Cina - e questa è una grande notizia anche per le altre specie minacciate, con cui le tigri condividono l’habitat, e anche per i milioni di persone che dipendono da questi ecosistemi", ha dichiarato Stuart Chapman, leader della Tigers Alive Initiative del WWF.
Nonostante questi importanti progressi, questi grandi felini continuano a essere minacciati dal bracconaggio finalizzato al commercio illegale di animali selvatici, e dalla distruzione del loro habitat. Una situazione particolarmente critica è quell del Sud-Est asiatico, dove una drammatica incidenza di trappole letali fatte con fili e cavi di ferro e posizionate all’interno di aree protette, sta decimando la fauna selvatica, comprese le tigri e le loro prede. Un recente studio del WWF ha stimato che oltre 12 milioni di trappole stiano massacrando la fauna selvatica nelle aree protette di Cambogia, Laos e Vietnam. Questa crisi si sta diffondendo anche in uno dei più importanti territori abitati dalle tigri nel sud-est asiatico, il Belum-Temengor in Malesia, dove dal 2009 al 2018, il numero delle tigri è dimezzato.
Questi dati allarmanti che si registrano nel Sud-est Asiatico, però, sono in contro tendenza rispetto all’aumento del numero di tigri in altri cinque Paesi.
La storia del ritorno delle tigri in India rappresenta un successo sorprendente: dal 2006 al 2018, infatti, si stima che la popolazione nel paese sia più che raddoppiata. In Nepal, dal 2009, le tigri sono quasi raddoppiate e la popolazione del solo Bardia National Park è quintuplicata fino a raggiungere gli 80 individui nel 2018. Nel Parco Nazionale Royal Manas del Bhutan, le tigri sono più che raddoppiate tra il 2010 e il 2018. Nei confini settentrionali dell’areale delle tigri, in Cina e nell'Estremo Oriente della Russia, le tigri stanno aumentando e si stanno spostando in territori circostanti.
"Questi Paesi sono all'avanguardia nel recupero delle tigri. I risultati parlano da soli. Partire da questi successi è molto importante per migliorare la convivenza con questi grandi felini in territori dove la presenza umana è sempre più intensa", ha aggiunto Stuart Chapman.
Ugyen Tshering è il responsabile del parco nazionale del Jomotshangkha Wildlife Sanctuary in Bhutan, un’area storica dove è stato registrato un aumento della popolazione di tigri.
"Se vogliamo preservare le tigri, allora dobbiamo mantenere una vasta area di foresta sana". Avere una foresta sana significa avere aria e acqua pulite. Una foresta sana ci protegge da frane ed erosione", ha concluso Ugyen Tshering. "Questo è importante, perché il Bhutan si trova in un ecosistema fragile dove le frane e l'erosione sono molto comuni. Avere foreste sane significa essere in grado di prevenire i disastri naturali”.
Link al video: https://youtu.be/I6VO-KKyHLY