E sarà proprio @AstroSamantha, con il supporto di Terry Virts della NASA, ad azionare e manovrare dalla Cupola il braccio robotico di quasi 18 metri della Stazione per raggiungere e “catturare” Dragon. Per la precedente capsula Dragon, i ruoli erano inversi – Samantha era stata di supporto all’astronauta statunitense.
La capsula verrà lanciata dallo Space Launch Complex 40 di Cape Canaveral con il vettore Falcon 9 lunedì alle 22:33 (ora italiana). La navicella arriverà sulla ISS mercoledì 15 aprile e verrà agganciata al Nodo 2 “Harmony”: la cattura è prevista per le 7 EDT (le 13 CET), successivamente Dragon verrà attraccata alla Stazione intorno alle 9:15 EDT (15:15 CET).
Dopo circa 5 settimane sulla Stazione, Dragon tornerà sulla Terra con oltre 1500 kg di carico proveniente dalla Stazione contenente materiali dell’equipaggio, hardware ed esperimenti scientifici.
Questo carico è particolarmente importante perché arriva quasi a coronamento della missione FUTURA: porta sulla ISS tre esperimenti italiani molto significativi che impegneranno Samantha Cristoforetti in questo mese di lavoro prima del rientro a Terra e da cui ci si aspettano ricadute importanti.
Uno dei tre esperimenti italiani a bordo di Dragon è Cell Shape and Expression (Cytospace): è un progetto di biologia che ha l’obiettivo di definire un modello in grado di descrivere l’influenza del fattore fisico microgravità sull’espressione genica, influenza che si esercita attraverso la modificazione della forma cellulare. Per quanto riguarda le ricadute, è verosimile che il progresso nelle conoscenze di questi meccanismi si possa tradurre in un progresso nella terapia di numerose affezioni in cui il citoscheletro e la forma cellulare sono coinvolti, quali le patologie del connettivo, l’osteoporosi, il cancro.
Un altro esperimento italiano in partenza lunedì è Nanoparticles and Osteoporosis (NATO) e riguarda la ricerca sulla osteoporosi, una malattia scheletrica multifattoriale che può essere correlata a diversi fattori di rischio. Lo studio è destinato ad avere sia ricadute sociali, per la riduzione dei costi e il miglioramento della qualità della vita di coloro che invecchiano così come di coloro che lavoreranno nello spazio, sia anche economiche, per i possibili trasferimenti tecnologici alle industrie di settore, che potranno così accrescere la propria competitività a livello internazionale.
Attesissimo è poi l’arrivo di ISSpresso, non una semplice “macchinetta del caffè”, ma un complesso esperimento di fisica dei fluidi che impiega un dimostratore tecnologico estremamente sofisticato per validare un sistema in grado di garantire la difficile gestione in un ambiente spaziale di liquidi ad alta pressione e alta temperatura.
Interamente italiana, ISSpresso è una macchina a capsule multifunzione in grado di servire bevande calde, tra le quali anche il tipico “caffè espresso italiano”. L’esperimento consiste in una serie di cicli di erogazione di caffè, espresso o americano, e in un flush di pulizia finale del sistema. Sarà anche possibile preparare tè, tisane e vari tipi di brodo, consentendo la reidratazione degli alimenti. ISSpresso è stato progettato per servire numerose bevande calde e per rimanere a lungo operativo a bordo della Stazione, se, una volta completato il ciclo di dimostrazione tecnologica, dovesse essere acquisito dalla NASA come sistema di bordo.
L’obiettivo principale è quello di dimostrare la corretta funzionalità di un sistema a capsule in assenza di peso, offrendo allo stesso tempo la possibilità di migliorare il benessere dell’equipaggio. Si tratta di un importante supporto psicologico per gli astronauti, che così possono sentirsi meno “lontani” da casa, avvicinarsi alle abitudini terrestri e affrontare al meglio la loro missione.
Gli obiettivi scientifici previsti si focalizzano principalmente sul miglioramento della conoscenza del comportamento dei fluidi e delle miscele in condizioni di microgravità, raccogliendo anche le opportune evidenze sperimentali sulla formazione della schiuma generata durante la preparazione del caffè. In generale, inoltre, ISSpresso è in grado di arricchire l’apporto nutrizionale degli astronauti che operano a bordo della ISS.