200 nuovi pesci: il Mediterraneo è il mare più invaso al mondo
Una ricerca pubblicata dalla rivista ‘Global Change Biology’ e coordinata dall’Istituto per le risorse biologiche e biotecnologie marine del Cnr di Ancona ricostruisce la storia delle invasioni biologiche nel mare nostrum, che negli ultimi 130 anni ha subito l’arrivo di circa duecento nuove specie ittiche grazie al cambiamento climatico
Con centinaia di specie esotiche, il Mar Mediterraneo viene oggi riconosciuto come la regione marina più invasa al mondo. Una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista Global Change Biology e coordinata dall’Istituto per le risorse biologiche e biotecnologie marine (Cnr-Irbim) di Ancona, ricostruisce questa storia per le specie ittiche introdotte a partire dal 1896.
“Lo studio dimostra come il fenomeno abbia avuto un’importante accelerazione a partire dagli anni ’90 e come le invasioni più recenti siano capaci delle più rapide e spettacolari espansioni geografiche”, spiega Ernesto Azzurro del Cnr-Irbim e coordinatore della ricerca. “Da oltre un secolo, ricercatori e ricercatrici di tutti i paesi mediterranei hanno documentato nella letteratura scientifica questo fenomeno, identificando oltre 200 nuove specie ittiche e segnalando le loro catture e la loro progressiva espansione. Grazie alla revisione di centinaia di questi articoli e alla georeferenziazione di migliaia di osservazioni, abbiamo potuto ricostruire la progressiva invasione nel Mediterraneo”. Tale processo ha cambiato per sempre la storia del nostro mare.
Disturbo dell’orientamento: chi colpisce e come prevenirlo
Un nuovo studio del Dipartimento di Psicologia della Sapienza rivela che sono più gli uomini che le donne a soffrire di disorientamento topografico evolutivo, un disturbo specifico dello sviluppo che colpisce la capacità di orientarsi. I risultati della ricerca, condotta su un campione di giovani italiani e pubblicata sulla rivista Plos One, aprono la strada a possibili strategie di prevenzione
Nell'ultimo decennio sono stati riscontrati diversi casi di individui affetti da disorientamento topografico evolutivo (DTD), un disturbo dello sviluppo neuropsicologico che colpisce la capacità di orientarsi.
Le persone che soffrono di questo disturbo hanno un livello intellettivo generale nella norma, non mostrano altri deficit cognitivi o disordini neurologici o psichiatrici e, solitamente, non presentano patologie o alterazioni cerebrali, ma solo difficoltà nelle capacità navigazionali, che vanno dai deficit di memoria topografica all’incapacità di riconoscere elementi dell’ambiente come punti di riferimento. Tutti i casi sono accomunati dall’incapacità di avere una rappresentazione mentale dell'ambiente per orientarsi nello spazio in modo adeguato.
Medicina

Fegato grasso: svelato l’identikit della variante più aggressiva che colpisce le donne
Uno studio dei ricercatori di Policlinico di Milano e dell’Università...

“Una macchinetta per amica”,...
L’iniziativa ideata dall’Ufficio prevenzione e protezione del Cnr,...
Paleontologia

Tracciare gli spostamenti delle popolazioni mediterranee dell’Età del Ferro con la mappatura del DNA
Uno studio internazionale, coordinato dalla Sapienza, ha sequenziato 30 genomi di popolazioni antiche di...
Ritrovate sull’Appennino le tracce...
L’Università di Pisa nel team internazionale che ha...
Geografia e Storia

Campi geotermici e terremoti: riprodotto in laboratorio il meccanismo che li genera
Studio su «Nature Communications» ha permesso di comprendere il ruolo del cambiamento di fase...
Astronomia e Spazio

Un pianeta dal cuore di ferro in un sistema extrasolare: la scoperta dei ricercatori di UniTo arricchisce il puzzle sulla formazione dei pianeti
Negli ultimi decenni, gli astronomi hanno scoperto diverse migliaia di pianeti...

Scoperta l’antenata delle galassie...
Osservata nell’universo ancora giovane (1,25 miliardi di anni...
Scienze Naturali e Ambiente

Incendi: la resilienza degli ecosistemi
Una ricerca del Cnr evidenzia come le caratteristiche delle piante siano...

Marmolada: un ghiacciaio dimezzato...
Confermata la situazione drammatica rilevata dall’ultima campagna glaciologica...