Il team di ricerca coordinato da Guido Antonelli del Dipartimento di Medicina Molecolare ha partecipato a uno studio nazionale sui marcatori di patogenicità delle varianti di SARS-CoV-2, guidato dall'Università di Pisa e finanziato dall’Istituto superiore di sanità, che getta le basi per lo sviluppo di approcci terapeutici e preventivi mirati alle più recenti varianti del virus
Il team di ricerca coordinato da Guido Antonelli del Dipartimento di Medicina molecolare ha partecipato insieme con il Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa a uno studio nazionale sui marcatori di patogenicità delle varianti di SARS-CoV-2 guidato dall'Università di Pisa e finanziato dall’Istituto superiore di sanità.


Le predizioni dei decessi per tumore indicano una diminuzione dei tassi di mortalità del 6,5% negli uomini e del 4% nelle donne nell’Unione Europea, tra il 2018 e il 2024. Seppur in diminuzione nei dati assoluti, il cancro del colon-retto è in aumento del 26% negli uomini e del 36% nelle donne tra i 25 e i 49 anni nel Regno Unito, probabilmente a causa di un aumento dell’obesità e del consumo di alcol e superalcolici. I risultati dello studio, coordinato dall’Università degli Studi di Milano assieme all’Università di Bologna e sostenuto da Fondazione AIRC, sono stati pubblicati sulla rivista “Annals of Oncology”.


Milano e Bologna, 29 gennaio 2024 - Un aumento di mortalità per tumore al colon-retto tra i giovani adulti di 25-49 anni emerge dai risultati, di uno studio, pubblicato oggi sulla rivista Annals of Oncology [1] nel quale si prevedono i tassi di mortalità per tumore nell'Unione Europea (UE) e nel Regno Unito per il 2024. La crescita conferma una tendenza già rilevata nel Regno Unito, che potrebbe dipendere da fattori di rischio quali sovrappeso e l'obesità. Ciononostante, la mortalità prevista per questo tipo di tumore risulta complessivamente in calo in tutta Europa. Il gruppo di ricercatori, guidati da Carlo La Vecchia, docente di Statistica Medica ed Epidemiologia presso l'Università Statale di Milano, stima che il maggiore aumento dei tassi di mortalità per tumore al colon-retto tra i giovani si registrerà nel Regno Unito, dove nel 2024 ci sarà un aumento del 26% rispetto al 2018 negli uomini e di quasi 39% nelle donne. Si stimano aumenti anche in alcuni paesi della UE compresa l’Italia.


Uno studio coordinato dalla Sapienza ha identificato micro residui della spezia nel tartaro dentale di resti scheletrici provenienti dal lebbrosario inglese di Peterborough, confermandone l’utilizzo nei preparati medicinali del tempo. I risultati del lavoro, frutto della collaborazione anche con l'Università di Roma Tor Vergata che ha condotto le analisi sul DNA antico, aprono nuove prospettive nella ricerca archeologica della medicina medievale e del passato. L'articolo è pubblicato sulla rivista Scientific Reports
Un gruppo di ricerca internazionale coordinato dalla Sapienza Università di Roma ha individuato per la prima volta in Europa la presenza dello zenzero (Zingiber officinale) in individui di epoca medievale affetti dalla malattia di Hansen, meglio conosciuta come lebbra. I risultati sono stati ottenuti grazie all’identificazione dei microresti di origine vegetale intrappolati all’interno del tartaro dentale prelevato da resti scheletrici provenienti dal lebbrosario inglese di Peterborough.


Uno studio pubblicato sull’European Journal of Clinical Investigation, frutto della collaborazione fra Sapienza Università di Roma, Cnr, Università di Torino, Istituto Italiano di Medicina Genomica di Candiolo e IRCCS Neuromed, ha mostrato che le sigarette a tabacco riscaldato potrebbero avere effetti sulla salute sovrapponibili a quelli delle sigarette tradizionali
L’uso dei dispositivi elettronici per il fumo di tabacco è in rapido aumento, e molti giovani si avvicinano al tabagismo utilizzando questi dispositivi in maniera esclusiva. Il mercato del tabacco è coperto per il 3% da questi dispositivi, e questo dato aumenterà al 30% entro il 2025 secondo gli analisti di mercato.


Portato a termine con successo lo scorso dicembre un complesso intervento per neoplasia polmonare infiltrante l’atrio cardiaco eseguito dall’Unità di Chirurgia Toracica presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea.


Portato a termine con successo lo scorso dicembre un complesso intervento per neoplasia polmonare infiltrante l’atrio cardiaco presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, policlinico universitario di Sapienza Università di Roma e azienda di alta specializzazione della Regione Lazio: eradicato il tumore e ricostruita la camera cardiaca interessata, l’innovativa procedura, eseguita presso l’Unità di Chirurgia Toracica diretta da Erino Angelo Rendina, ha consentito anche di preservare la funzionalità respiratoria e cardiaca del paziente, evitando l’asportazione integrale del polmone.


Il gruppo coordinato da Lucia Di Marcotullio, del Dipartimento di Medicina molecolare della Sapienza Università di Roma, ha realizzato uno studio pionieristico sul ruolo della proteina SALL4 e della sua inibizione nel trattamento del medulloblastoma, un tumore cerebrale pediatrico. I risultati, ottenuti grazie al sostegno di AIRC, sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Cell Death & Differentiation e premiati al 35° Meeting internazionale dell’Associazione italiana colture cellulari
Da anni il gruppo guidato da Lucia Di Marcotullio svolge ricerche in campo oncologico nei laboratori della Sapienza di Roma per comprendere i meccanismi molecolari e identificare vie terapeutiche innovative. Di recente il gruppo ha aggiunto un nuovo tassello per chiarire e curare meglio il medulloblastoma, uno dei tumori cerebrali pediatrici più aggressivi.

Lo studio ha permesso di identificare per la prima volta la proteina SALL4 quale importante regolatore della via di segnalazione di Hedgehog, essenziale per lo sviluppo embrionale.  Di Marcotullio e colleghe hanno inoltre chiarito che l’anomalo accumulo della proteina interferisce con questa via di segnalazione, provocandone l’attivazione e la conseguente crescita tumorale.

 

Il primo successo al mondo nel trasferimento di embrioni nei rinoceronti apre la strada per salvare i rinoceronti bianchi settentrionali dall'estinzione. 

Il team internazionale di scienziati e conservazionisti di cui fa parte anche l’Università di Padova è riuscito a ottenere la prima gravidanza al mondo in un rinoceronte a seguito di un trasferimento di embrioni. L'embrione di rinoceronte bianco meridionale è stato prodotto in vitro da ovociti e spermatozoi raccolti. L'embrione è stato trasferito in una madre surrogata di rinoceronte bianco meridionale presso la Ol Pejeta Conservancy in Kenya il 24 settembre 2023. Il team di BioRescue ha confermato una gravidanza di 70 giorni con un embrione maschile ben sviluppato di 6,4 cm di lunghezza. Il trasferimento dell'embrione e la gravidanza, che hanno avuto successo, rappresentano una prova di concetto e consentono di passare al trasferimento di embrioni di rinoceronte bianco settentrionale in tutta sicurezza, una pietra miliare nella missione di salvare il rinoceronte bianco settentrionale dall'estinzione.

Il 24 settembre 2023, gli scienziati e i veterinari di BioRescue, guidati dal Leibniz Institute for Zoo and Wildlife Research (Leibniz-IZW), hanno trasferito due embrioni di rinoceronte bianco meridionale in Curra, un rinoceronte bianco meridionale, scelto come madre surrogata presso la Ol Pejeta Conservancy in Kenya.


Il progetto, che ha visto la partecipazione del NanoDelivery Lab della Sapienza, insieme con la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, l'Istituto dei Tumori Regina Elena e altri enti internazionali, è stato selezionato dallo European Innovation Council nell’ambito del bando Pathfinder 2023 di Horizon Europe
Il progetto di ricerca Laserblood, presentato per Sapienza da Giulio Caracciolo e Daniela Pozzi, che coordinano il NanoDelivery Lab del Dipartimento di Medicina molecolare, è rientrato tra i 53 progetti Pathfinder selezionati dallo European Innovation Council (EIC) a fronte di quasi 800 domande pervenute.


Diventare madri dopo una diagnosi di cancro al seno dovuto a mutazioni dei geni BRCA: si può ed è sicuro. È quanto emerge da uno studio pubblicato di recente sulla prestigiosa rivista medica JAMA e presentato allo scorso San Antonio Breast Cancer Symposium, il più importante congresso internazionale sul cancro al seno. I risultati hanno dimostrato che donne, con mutazioni dei geni BRCA e che hanno avuto un tumore della mammella, possono con sicurezza avere gravidanze. Lo studio, coordinato da Matteo Lambertini dell’Università di Genova, ha coinvolto diversi centri nel mondo, tra cui la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza.


2 ragazze italiane e 1 bambino ucraino in completa remissione: «Benefici rilevanti e sostenuti nel tempo». Il presidente Onesti: «Dalla terapia genica risposte concrete a pazienti senza speranza. Una sfida per i nostri sistemi»


2 ragazze italiane e 1 bambino ucraino di 12 anni, fuggito dalla guerra, sono i primi pazienti pediatrici affetti da gravi patologie autoimmuni ad essere stati trattati con cellule CAR-T capaci di mandare in remissione la loro malattia. Si tratta di un’applicazione innovativa della terapia genica basata sulla manipolazione dei linfociti T del paziente, sperimentata per la prima volta in ambito pediatrico su questo tipo di patologie. I risultati del trattamento, eseguito presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, sono stati presentati recentemente a Padova, nell’ambito dei lavori del Centro Nazionale 3 per lo sviluppo della terapia genica previsto dal PNRR, e ancora a Rotterdam, in occasione dell’ultimo Congresso europeo di Reumatologia pediatrica.

 

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