Salute, a Padova il 9° congresso della Società Italiana Parkinson e disordini del movimento Limpe/Dismov Ets

Ufficio stampa Leeloo 18 Apr 2023

 

4 - 5- 6 Maggio 2023

Padova Congress Via N. Tommaseo, 59

A Padova il 9° congresso della Società Italiana Parkinson e disordini del movimento Limpe/Dismov Ets

 

Le sfide diagnostiche e quelle terapeutiche, le nuove tecniche di neuro-modulazione, l’approccio olistico alla gestione della malattia: sono solo alcuni dei temi in programma per uno dei più importanti appuntamenti scientifici internazionali dedicati alla malattia di Parkinson. 

Sarà la città di Padova ad ospitare per tre giorni dal prossimo 4 maggio il 9° Congresso della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento/LIMPE-DISMOV ETS, che riunirà i maggiori esperti italiani e internazionali per un confronto sulle ultime conoscenze e sulle modalità di diagnosi più avanzate relative alla Malattia di Parkinson, la seconda più comune malattia degenerativa dopo l’Alzheimer.

Sarà l’occasione per approfondire le principali tematiche in materia, come le sfide diagnostiche (legate in particolare alla diagnosi precoce) e quelle terapeutiche. Grande attenzione sarà dedicata ai giovani con relazioni sulle nuove tecniche di neuromodulazione. I Corsi di Formazione e le Conferenze Didattiche affronteranno argomenti di particolare rilievo clinico e traslazionale come le demenze, le alterazioni psichiche e comportamentali nel Parkinson, i disturbi del movimento nelle malattie internistiche. Una
sessione sarà dedicata all’approccio olistico alla gestione della malattia di Parkinson: l’esercizio fisico (dalle evidenze scientifiche alla pratica clinica), il ruolo dei probiotici e della dieta, mindfulness ed approccio psicologico.

La diagnosi precoce: gli indicatori “SOS” (Sonno - Olfatto - Stipsi)

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il Parkinson è una malattia in crescita esponenziale non solo nel mondo occidentale ma in tutto il Pianeta. Non sono ancora conosciute le cause anche se probabilmente hanno un ruolo determinante l’ambiente e lo stile di vita. Nasce da qui la necessità della diagnosi precoce, che cioè possa essere effettuata molto prima della comparsa di sintomi come la rigidità e il rallentamento motorio oppure il tremore: <<Quando questo accade, abbiamo già perso più della metà delle cellule della dopamina e probabilmente è troppo tardi per poter produrre un significativo cambiamento del decorso della malattia - spiega il Prof. Angelo Antonini, presidente del Congresso e responsabile del Centro Studi per la Neurodegenerazione (CESNE) Dipartimento di Neuro- scienze dell’Università di Padova e dell’Unità per la malattia di Parkinson e per i Disturbi del Movimento dell’Azienda Ospedale Università di Padova. - Oggi noi abbiamo gli strumenti per cogliere le alterazioni legate a questa malattia molto precocemente. Per questo stiamo lanciando la campagna “Prevenire il Parkinson si può” che si basa essenzialmente su un messaggio semplice: S.O.S. L’acronimo sta per Sonno- Olfatto - Stipsi. Il disturbo del sonno è un primo sintomo altamente predittivo. Lo è anche la perdita della capacità di distinguere gli odori, che compare addirittura 10- 15 anni prima dei disturbi motori. Infine la stipsi è un sintomo molto comune ma, se associato agli altri due e se compare intorno ai 40-50 anni in persone che avevano una normale funzione intestinale, può predire il rischio di Parkinson in maniera piuttosto precisa. Oggi è possibile identificare alterazioni legate alla malattia con strumenti molto semplici di laboratorio come il pre- lievo ematico e un miniprelievo della cute, fino alla gastroscopia. Riusciamo così a documentare le prime alterazioni a carico della proteina coinvolta, l’alfa sinucleina. Proprio noi qui a Padova, con il nostro Centro
Studi e grazie al supporto di finanziamenti importanti ottenuti dal PNRR nazionale, stiamo sviluppando e incrementando questistrumenti diagnostici precoci. Sappiamo che gli stili di vita, il cambiamento delle abitudini alimentari, l’attività fisica, possono essere efficaci. Ne abbiamo le prove con molti pazienti che seguiamo>>

Non solo riabilitazione. L’importanza dell’attività sportiva nella gestione della malattia

La malattia di Parkinson si caratterizza non solo per la presenza di sintomi motori in particolare lentezza e rigidità ma anche per sintomi non motori quali fatica, umore, sonno ed è proprio su questo piano che la medicina si concentra per migliorare la qualità di vita del paziente, come spiega il Prof. Michele Tinazzi, Presidente della Società Italiana Parkinson e Disordini del Movimento/LIMPE-DISMOV ETS e Responsabile Centro Parkinson e Disordini Movimento Az. Ospedaliera Universitaria Verona:

In questi ultimi 15-20 anni la gestione della malattia di Parkinson è nettamente migliorata non solo grazie all’introduzione di nuovi farmaci e ad un miglior uso di questi nella fase iniziale, intermedia e avanzata di malattia, ma anche grazie all’associazione precoce dell’esercizio fisico al tratta- mento farmacologico. Occorre, quindi, riformulare il glossario dell’attività motoria. Non parliamo solo di “riabilitazione motoria” per ripristinare alcune funzioni, come nel caso di instabilità posturale e di freezing. Parliamo anche di esercizio fisico fino ad una vera e propria attività sportiva, preferibilmente aerobica e con esercizi di allungamento muscolare. Questa è la strada per migliorare la storia naturale della malattia e la qualità di vita del paziente anche in una fase intermedia e avanzata. Il Congresso sarà arricchito da Corsi di Formazione dedicati ad Infermieri, Psicologi, Fisioterapisti e Logopedisti.

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