In uno studio pubblicato sull'ultimo numero di African Journal of Pharmacy and Pharmacology, Roger Bate, direttore dell'associazione no-profit Africa Fighting Malaria, mette a confronto alcune tecnologie usate per smascherare i farmaci contraffatti, ossia quelle medicine che, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, “non concordano con provenienza e descrizione riportate sull'etichetta e sulla confezione”. Nel 2003 l'OMS ha calcolato che su un milione di persone che ogni anno muoiono a causa della malaria, 200.000 potrebbero essere salvate “se i farmaci antimalarici fossero efficaci, di buona qualità e usati correttamente”. Oltre il 30% delle medicine presenti sul mercato  in molti Paesi dell'Africa, invece, non rispetta gli standard di sicurezza. Secondo i dati raccolti da Bate e dalla sua équipe, la percentuale sarebbe ancora più alta: su un campione di farmaci antimalarici, antibiotici e antimicobatterici prelevati in India e in 5 Paesi dell'Africa, quasi la metà non supera i test di qualità. In alcuni casi, osserva Bate, questi risultati dipendono dal fatto che i farmaci vengono trasportati e conservati in condizioni igienico-sanitarie inadeguate. Vaccini, antibiotici e antimalarici, infatti, si degradano facilmente quando sono esposti per lunghi periodi all'umidità, alle variazioni di temperatura e alla luce del sole.

 

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