Ottobre 2025
Mercoledì, 08 Ottobre 2025 08:07

Hydration solids: water at the heart of matter

 

A new and revolutionary scientific study published in the prestigious journal Nature is changing the way we understand common biological materials like wood, bacteria, and fungi. The research introduces a newly identified category of matter, "hydration solids," suggesting that their nature and properties depend critically on the water that permeates them.

Until today, science has always believed that the structural skeleton of these substances—composed mainly of sugars and proteins—was solely responsible for their characteristics. Consequently, water was considered a simple, inert filler, a fluid that occupied empty spaces. This new perspective, however, completely reverses that view: water, while maintaining its liquid characteristics, is the fundamental force that gives and defines the solid nature of the material.

Pubblicato in Scienceonline

 

Un nuovo e rivoluzionario studio scientifico pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature sta cambiando il nostro modo di concepire i materiali biologici comuni, come il legno, i batteri e i funghi. La ricerca introduce una categoria di materia appena identificata, i "solidi di idratazione", suggerendo che la loro natura e le loro proprietà dipendono in modo cruciale dall'acqua che li attraversa.

Fino ad oggi, la scienza ha sempre pensato che lo scheletro strutturale di queste sostanze — composto principalmente da zuccheri e proteine — fosse il solo responsabile delle loro caratteristiche. L'acqua, di conseguenza, era considerata un semplice riempitivo inerte, un fluido che occupava gli spazi vuoti. Questa nuova prospettiva, invece, ribalta completamente il punto di vista: l'acqua, pur mantenendo le sue caratteristiche liquide, è la forza fondamentale che conferisce e definisce il carattere solido del materiale.

Pubblicato in Scienza generale

 

I cambiamenti cerebrali nascosti dell’adolescenza solitaria


L’adolescenza rappresenta una fase delicata di riorientamento sociale, dove la ricerca di nuovi legami e l’esposizione a stress relazionali possono condizionare profondamente il cervello. Un nuovo studio coordinato da Caterina Stamoulis e colleghi presso il Boston Children’s Hospital, grazie ai dati del programma Adolescent Brain Cognitive Development (ABCD), rivela che i ragazzi socialmente ritirati mostrano differenze strutturali e funzionali diffuse nel cervello rispetto ai coetanei.

Pubblicato in Antropologia

 

Un nuovo antibiotico contro Crohn e IBD

Una collaborazione tra McMaster University e MIT ha permesso di scoprire ENTEROLIN, antibiotico di nuova generazione, per la prima volta progettato per colpire solo i patogeni dell’intestino e decifrato nell’azione da un modello AI avanzato.

Precisione micidiale: il trattamento “a scalpello” del microbioma

Mentre i vecchi antibiotici, come la vancomicina, eliminano tutto senza distinzione, selectivi e opportunisti inclusi, recenti studi (Nathan et al., 2023) mostrano che farmaci mirati come enterololin riducono drasticamente il rischio di resistenza batterica e proteggono la flora sana (3). “Abbiamo bisogno di molecole intelligenti che aiutino il corpo a difendersi, non che lo lascino vulnerabile a nuove infezioni”, spiega Jon Stokes.

Pubblicato in Medicina


"Non puoi evitare di trascorrere un solo giorno senza avere un impatto sul mondo intorno a te."



Si è spenta il 1° ottobre 2025, all'età di 91 anni, Jane Goodall, una delle figure più influenti del XX e XXI secolo. Primatologa, etologa, antropologa e instancabile attivista, Goodall ha rivoluzionato non solo il nostro modo di comprendere gli scimpanzé, ma anche di vedere noi stessi e il nostro posto nel mondo. La sua vita è stata un viaggio incredibile, segnato da scoperte rivoluzionarie e un impegno incrollabile per la conservazione e l'empatia.

Pubblicato in Scienza generale

 


"You cannot get through a single day without having an impact on the world around you."

 

Jane Goodall, one of the most influential figures of the 20th and 21st centuries, passed away on October 1, 2025, at the age of 91. A primatologist, ethologist, anthropologist, and tireless activist, Goodall revolutionized not only our understanding of chimpanzees but also how we see ourselves and our place in the world. Her life was an incredible journey marked by groundbreaking discoveries and an unwavering commitment to conservation and empathy.

Discoveries that Redefined Humanity
It all began in 1960 when a young woman with no formal university training arrived on the shores of Lake Tanganyika, in what is now Tanzania. There, in Gombe Stream National Park, Jane challenged scientific conventions. Instead of treating chimpanzees as mere subjects, she gave them names and spent countless hours observing them up close, earning their trust.

Pubblicato in Scienceonline


Per 25 anni, la Striscia di Gaza era stata un esempio virtuoso nella lotta contro la poliomielite. Grazie a programmi di vaccinazione efficaci e a una rete sanitaria capillare, la malattia era stata completamente debellata, offrendo un barlume di speranza e normalità in una regione segnata da decenni di tensioni. Oggi, quella vittoria è svanita, e il virus è tornato a colpire. La guerra in corso, infatti, ha distrutto le difese sanitarie che avevano protetto la popolazione per oltre due decenni.

I conflitti, terreno fertile per le epidemie

La storia ci insegna che i conflitti armati non portano solo distruzione, ma aprono anche la strada alle epidemie. Dalle piaghe medievali che si diffondevano al seguito degli eserciti, alle malattie che decimavano i soldati nelle trincee della Prima Guerra Mondiale, la guerra e le malattie sono state da sempre compagne inseparabili. La distruzione delle infrastrutture, lo sfollamento di massa e il collasso dei sistemi sanitari creano un ambiente perfetto per la diffusione di malattie infettive che si credevano sconfitte. Il caso di Gaza non fa che confermare questa drammatica legge storica.

Pubblicato in Medicina



For 25 years, the Gaza Strip was a shining example in the fight against polio. Thanks to effective vaccination programs and a widespread health network, the disease had been completely eradicated, offering a glimmer of hope and normalcy in a region marked by decades of tension. Today, that victory is gone, and the virus has returned. The ongoing war has, in fact, destroyed the health defenses that had protected the population for over two decades.

Conflicts, a breeding ground for epidemics
History teaches us that armed conflicts don't just bring destruction; they also pave the way for epidemics. From the medieval plagues that spread in the wake of armies to the diseases that decimated soldiers in the trenches of World War I, war and disease have always been inseparable companions. The destruction of infrastructure, mass displacement, and the collapse of health systems create a perfect environment for infectious diseases that were thought to be defeated to spread. The case of Gaza simply confirms this dramatic historical pattern.

Pubblicato in Scienceonline

 

Il piombo non è solo un problema delle aree industrializzate. Un recente studio condotto dall'UAB e dalla UB in una regione incontaminata dell'Amazzonia peruviana dimostra che questa tossina persistente rappresenta una crisi sanitaria inaspettata per le popolazioni indigene.

I risultati sono sbalorditivi: i livelli medi di piombo nel sangue superano di oltre il doppio la soglia di rischio (11.74μg/dL), con una percentuale che sfiora il 95% di adulti e bambini con esposizione pericolosa. Il piombo è noto per i suoi effetti deleteri su organi vitali e, in particolare, sul neurosviluppo infantile.

Pubblicato in Ambiente


Un'indagine scientifica ha rivelato che il paesaggio raffigurato nel dipinto incompiuto di William Turner del 1828, intitolato Italian landscape probably Civita di Bagnoregio, non è Civita di Bagnoregio (o Pitigliano), come si è sempre creduto, ma una veduta del torrente Biedano vicino al Ponte del Diavolo a Blera (Viterbo).

La Scoperta e lo Studio
La nuova e suggestiva localizzazione è frutto di uno studio condotto da Mauro Bernabei del CNR-Ibe e Stefano Celletti, direttore del Parco Marturanum, e pubblicato sul Journal of Cultural Heritage.

Pubblicato in Arte

 

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