Gli Stati dell’Unione Europea hanno deciso nella riunione del 13 ottobre scorso di rimandare la decisione sulla proroga all’utilizzo del glifosato per ulteriori 10 anni proposta dalla Commissione Europea perché non si è formata la maggioranza qualificata necessaria né per approvarla né per respingerla. La decisione è stata rimandata così a novembre quando a pronunciarsi dovrà essere il Comitato d’Appello dell’Unione Europea. Se anche in questa seconda votazione non sarà raggiunta una maggioranza la decisione finale sarà presa dalla Commissione UE. Per questo rinvio è stata importante la pressione dell’opinione pubblica che tutti i sondaggi danno contraria alla proroga di questo erbicida di cui sono state accertate e denunciate le ripercussioni negative sulla salute umana e sull’ambiente. Le prove scientifiche della pericolosità del glifosato continuano ad aumentare ed è sorprendente e scandaloso che le due Agenzie UE (ECHA e EFSA), che hanno valutato i rischi dell’uso del diserbante, le hanno ignorate. Ulteriori dati sulla cancerogenicità provenienti dallo studio internazionale Global Glyphosate Study saranno presentati alla conferenza scientifica internazionale “Ambiente, lavoro e salute nel XXI secolo: Strategie e soluzioni per una crisi globale” che si terrà a Bologna il 25 ottobre prossimo.
Il Global Glyphosate Study, condotto dalla Cooperativa Sociale Onlus Istituto Ramazzini, è lo studio tossicologico più completo mai realizzato sul glifosato e sugli erbicidi a base di glifosato e i dati prodotti saranno fondamentali per autorità, politici e cittadini. Si tratta dello studio sperimentale più completo mai condotto su un pesticida. Il glifosato è il diserbante più usato al mondo e si trova regolarmente a bassi livelli in alimenti, acqua, campioni umani e molte altre matrici ambientali. Oltre ad essere stato classificato dallo IARC come potenzialmente cancerogeno per l’uomo le ultime ricerche scientifiche dimostrano la relazione tra l’esposizione al glifosato, anche a bassissime dosi, e le alterazioni di importanti parametri biologici che riguardano lo sviluppo sessuale, le genotossicità e il microbioma intestinale, ovvero i batteri buoni dell’intestino,
È per questo sconcertante il voto favorevole del Governo italiano sulla proposta di rinnovo dell’autorizzazione del diserbante per altri 10 anni, un voto che dimostra come sul tema dell’utilizzo di pesticidi il nostro Governo attuale si dimostra più attento alle richieste dell’industria dei pesticidi e delle corporazioni agricole piuttosto che alla salute dei cittadini e alla salvaguardia dell’ambiente. L’Italia, tra l’altro, ha cambiato posizione rispetto al 2017 quando votò contro il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato. Da allora ad oggi le preoccupazioni sugli effetti negativi del diserbante sono aumentate per cui non sussistono motivazioni dal punto di vista scientifico per questo cambiamento di posizione, se non la tutela degli interessi privati dell’agroindustria. La Coalizione #CambiamoAgricoltura auspica che prima della nuova votazione di novembre il Governo Meloni cambi idea bocciando il rinnovo del glifosato in nome del popolo inquinato.
CambiamoAgricoltura è una coalizione nata nel 2017 per chiedere una riforma della PAC che tuteli tutti gli agricoltori, I cittadini e l’ambiente. Aderiscono alla Coalizione oltre 90 sigle della società civile ed è coordinata da un gruppo di lavoro che comprende le maggiori associazioni del mondo ambientalista, consumerista e del biologico italiane che aderiscono ad organizzazioni europee (Associazione Consumatori ACU, AIDA, AIAB, AIAPP, Associazione Italiana Biodinamica, CIWF Italia Onlus, FederBio, ISDE Medici per l’Ambiente, Legambiente, Lipu, Pro Natura, Rete Semi Rurali, Slow Food Italia e WWF Italia). E’ inoltre supportata dal prezioso contributo di Fondazione Cariplo.