È cosa sicura: la musica può guarire dalla depressione. Non parliamo di generiche condizioni di tristezza, stanchezza o apatia, ma di uno stato patologico clinicamente accertato con il quale non si può assolutamente vivere.
Di compositori depressi la letteratura musicale è piena. Soffrirono di depressioni serie e profonde artisti del calibro di Beethoven, Mozart, Rossini, Berlioz, Paganini, Ciajkovskij, Shostakovich (ma la lista sarebbe ancora lunga), e tutti per gravi motivazioni. Beethoven ebbe come causa della depressione la sordità, Mozart ebbe dei periodi bui a causa dell’incomprensione degli altri nei confronti della sua musica, troppo all’avanguardia per il suo tempo, Rossini si ritrovò depresso ed obeso dopo una lunga vita dedicata alla musica, Berlioz e Paganini allo stesso modo sentirono il male di vivere nonostante i grandi successi delle loro opere, perché nessuno le capiva fino in fondo. Ciajkovskij dal canto suo fu depresso per motivi personali, ma ugualmente compose opere meravigliose, ed infine il grande Shostakovich si ritrovò incupito e triste per problemi derivanti da un’infanzia non certo felice ed una carriera irta di difficoltà.

 

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