"They say the sea is cold, but the sea contains the hottest blood of all,
and the wildest, the most urgent."
"Whales Weep Not!" D.H. Lawrence (1885-1930)

Gli abissi marini sono stati spesso comparati con un deserto in cui solo occasionalmente si trovano delle oasi - campi idrotermali in cui sorgenti di acqua bollente offrono abbastanza energia da alimentare un ecosistema, oppure le carcasse in decomposizione di grandi animali marini.
I processi tafonomici in mare aperto differiscono notevolmente da quelli osservabili vicino alla costa o in acque poco profonde - anche se purtroppo ancora poco si conosce sui fattori che li influenzano - soprattutto se si tratta di gigantesche carcasse, come ad esempio quelle di balena. Si presume che la decomposizione di un corpo cosi grande è influenzata in una prima fase dalla profondità della colonna d´acqua e dalla pressione idrostatica, due fattori che influenzano il tempo in cui la carcassa galleggia sull´acqua. Una volta raggiunto il fondo, la decomposizione della balena segue una sequenza generale con diverse ondate di animali spazzini e saprofagi. La carne è rapidamente rimossa da grandi animali, come ad esempio gli squali. I resti, come tessuto adiposo e cartilagine, sono colonizzati più lentamente da organismi che si cibano sia dei resti organici che dal denso tappeto di batteri che si sviluppa su di essi. Dopo alcuni mesi rimangono solo le ossa, anch´esse sono colonizzate da una comunità di specie molto interessanti e adattate all'ambiente estremo composto principalmente da batteri, molluschi e policheti.

 

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