I ricercatori del Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino, struttura dell'Ente Parco gestita in collaborazione con l'Università di Camerino, da tempo raccolgono e conservano i semi delle specie spontanee del Parco, soprattutto di quelle a rischio d’estinzione. A tal proposito è stato decisivo l'incontro con l'UTB dell’Aquila, del cui prezioso supporto l’Ente Parco si è avvalso nella realizzazione dell’Orto Botanico di S. Colombo, e la volontà espressa di integrare conoscenze e
competenze per il perseguimento di un comune obiettivo: la conservazione della biodiversità.
Nella rete nazionale degli U.T.B. del Corpo Forestale dello Stato, la sede più idonea al trattamento dei semi delle piante rare del Parco è apparsa quella di Pieve Santo Stefano, struttura specializzata nel trattamento di semi, dai quali ottenere numerose piantine da destinare al Vivaio Forestale di Barisciano e allo stesso Orto Botanico dell’Ente Parco.
L'azione di conservazione ha già interessato specie significative come il rarissimo Limonio aquilano (Goniolimon italicum), specie che in tutto il mondo vive solo nelle conche interne del capoluogo abruzzese (Ofena, Capestrano e Ocre), la ginestra aquilana (Genista pulchella subsp. aquilana), recentemente scoperta e descritta dagli stessi ricercatori del C. R. F. A., della quale si contano pochi esemplari nel mondo ma tutti localizzati sul Passo delle Capannelle (TE), la piccola e delicata Pinguicula vulgaris subsp. vestina, pianta insettivora endemica di alcune località abruzzesi, i cui semi sono piccoli come granelli di sabbia.
In tal modo si sta costituendo nel Parco Gran Sasso Laga un prezioso “serbatoio di biodiversità”, da cui si potrà attingere nella malaugurata, ma non così remota, ipotesi di perdita definitiva di popolazioni naturali. Un piccolo successo per l'uomo, un grande successo per la biodiversità.
Ufficio Stampa Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – Dott.ssa Grazia Felli Tel. 0862 6052209 - Fax 0862 6052207 -Cell. 339 4920875 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.