I Della Robbia e la storia della terracotta invetriata

Dopo il successo dell’esposizione su Piero della Francesca, Arezzo ospita un’altra grande mostra scegliendo di presentare la parabola artistica della famiglia Della Robbia che si snoda per oltre cento anni, dai primi decenni del Quattrocento alla seconda metà del Cinquecento, un periodo particolarmente fertile per l’arte italiana.
Luca Della Robbia, capostipite della famiglia, celebrato da Leon Battista Alberti tra i padri della Rinascita, “inventa” una nuova tecnica, la terracotta invetriata, riuscendo a portare la ceramica, da molti relegata al rango di arte minore, al livello della pittura e della scultura.

Stilisticamente molto eleganti, le opere vengono sottoposte ad un particolare trattamento cromatico che le rende anche molto più resistenti e facilmente trasportabili rispetto alla ceramica tradizionale. I colori caratteristici, il bianco e il blu, sono quasi un marchio di fabbrica della famiglia, anche se esistono anche opere cromaticamente più vivaci o che uniscono il colore tipico della terracotta a quelli dell’invetriata.  
E’ il nipote di Luca, Andrea, a diffondere capillarmente sul territorio toscano l’arte della terracotta invetriata, trovando sempre maggiori estimatori. La bottega viene poi portata avanti dai figli di Andrea, in particolare da Giovanni che, a distanza di quasi cento anni dalle prime creazioni, deve affrontare anche il difficile compito di adeguare la produzione al gusto dei tempi.



Andrea della Robbia
Madonna col Bambino che tiene un uccellino, 1470/75 ca.
Rilievo centinato in terracotta invetriata; cm 90 x 50
Firenze, Arcispedale di Santa Maria Nuova, uffici



Molte le committenze pubbliche in cui i Della Robbia furono impegnati, dai primi inserti policromi realizzati nel 1441- 42 ad Arezzo da Luca per il Tabernacolo del Sacramento nella Cappella di San Luca dello Spedale di Santa Maria Nuova, oggi Santa Maria a Peretola, ai Putti del portico dello Spedale degli Innocenti a Firenze realizzati da Andrea nel 1487, ai rilievi di San Gerolamo a Volterra e alla Natività del Bargello, opere di Giovanni del 1521.



Pisanello o bottega, da Luca della Robbia
Madonna col Bambino fra sei angeli, 1432 ca.
Disegno a punta d’argento, inchiostro bruno a penna e pennello su pergamena;
cm 16,7 x 22,3
Milano, Biblioteca Ambrosiana



La mostra di Arezzo, allestita nelle sale del Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna, è ricchissima di capolavori, in primis della famiglia Della Robbia, ma anche dei più importanti esponenti del Rinascimento, Donatello, Leonardo, Ghiberti, Andrea del Verrocchio, Rossellino, Pisanello, Filippo Lippi, Pollaiolo, Ghirlandaio, Perugino, Lorenzo Di Credi, Fra’ Bartolomeo, Domenico Veneziano, Fra’ Carnevale.
Oltre alle più conosciute opere a soggetto religioso, grande attenzione viene data alle opere laiche, legate ai temi mitologici e alle nature morte, sempre realizzate dai Della Robbia con la tecnica della terracotta invetriata. Infine in mostra anche le terrecotte della famiglia rivale, quella dei Buglioli.
La mostra è anche un’occasione per conoscere la città di Arezzo e i suoi dintorni, ricchi di arte e storia. Riguardo alle opere dei Della Robbia, è possibile ammirare alcuni loro capolavori anche fuori Arezzo, attraverso gli itinerari tematici citati nella guida dell’esposizione, gli itinerari Casentino, Valdarno, Valdichiana, Valtiberina.

 

Andrea e Luca della Robbia ‘il giovane’
Annunciazione, 1515/20 ca.
Coppia di statue in terracotta invetriata parzialmente policroma
Norcia, Museo della Castellina

 

 

Cinzia Folcarelli

Ultima modifica il Martedì, 06 Marzo 2012 14:16
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