Nonostante l’incidente, gli obiettivi scientifici della missione Futura non subiranno variazioni perché, grazie all’impegno dell’ASI, sono stati realizzati i modelli di volo di riserva dei due esperimenti. L’Agenzia Spaziale Italiana ha avviato subito contatti con la NASA perché siano attivate in tempi brevi le procedure necessarie per assicurare la ripianificazione di Wearable Monitoring e Drain Brain.
« L’incidente dimostra che – ha dichiarato il presidente dell’ASI, Roberto Battiston – benché l’accesso allo Spazio possa sembrare ormai una attività di ordinaria quotidianità, si tratta in realtà ogni volta di una sfida tecnologica, il cui risultato è pur sempre suscettibile di rischio incidente, analogamente a quanto avviene con i sistemi di trasporto a terra. Grazie alla flotta di veicoli che serve la Stazione Spaziale, non ci saranno conseguenze sulle attività dell’equipaggio e neanche per le attività scientifiche nazionali a bordo ».
Nel frattempo, la NASA ha avviato un’indagine: è ancora presto per formulare ipotesi, anche se dalla fase di volo in cui è avvenuto l’incidente si potrebbe supporre un problema alla base del razzo che avrebbe coinvolto il primo stadio.