La possibilità di riprendere una vita sociale è legata prevalentemente a due fattori, tra loro correlati: la riduzione della circolazione del virus e il numero delle persone completamente vaccinate, cioè coloro che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 2 settimane. È plausibile che il SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19, si comporti stagionalmente, che sia cioè più diffuso in inverno e meno in estate. Gli altri quattro Coronavirus che circolano comunemente negli esseri umani si comportano in questo modo. D’estate inoltre si trascorre più tempo all'aperto, dove il rischio di infezione è molto più basso e si seguono stili di vita più attivi, che possono aumentare la capacità del corpo di resistere alle infezioni. Anche la maggiore esposizione alla luce solare, che aumenta i livelli di vitamina D, porterà benefici poiché rafforza il nostro sistema immunitario.
È però importante continuare a mantenere una certa distanza (minimo un metro) tra le persone con cui non si convive, lavarsi spesso le mani, e quando ci si trova in posti affollati, soprattutto al chiuso, è importante indossare sempre la mascherina. Alla ripresa delle attività sociali contribuisce in modo sostanziale la campagna vaccinale: le Autorità di controllo sanitario europea e statunitense (ECDC e CDC) si sono pronunciate a favore di un ‘allentamento’ delle raccomandazioni sulla distanza fisica e sull'uso di mascherine tra persone vaccinate. In particolare quando i soggetti che hanno concluso il ciclo vaccinale si incontrano tra loro e quando persone non vaccinate incontrano individui completamente vaccinati, sempre che non siano anziani né soggetti a rischio per altre patologie (es. immunosoppressione, altre malattie gravi). Invece negli spazi pubblici e nei grandi raduni, ma anche durante i viaggi (aereo, treno, autobus) mascherine e distanze devono essere mantenute indipendentemente dallo stato di vaccinazione degli individui.