Lo smartphone precoce riduce l'apprendimento degli studenti più esposti agli schermi da bambini
L’uso intensivo e precoce degli smartphone nei ragazzini non favorisce l’apprendimento, anzi, riduce le performance scolastiche di una parte consistente della popolazione studentesca. E ora, una ricerca di Milano-Bicocca e SUPSI sui dati INVALSI lo conferma, andando oltre le semplici correlazioni.
La ricerca dal titolo“Earlier smartphone acquisition negatively impacts language proficiency, but only for heavy media users. Results from a longitudinal quasi-experimental study”, condotta da Tiziano Gerosa, ricercatore della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e Marco Gui, direttore del Centro Benessere Digitale di Milano-Bicocca (dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale) ha testato le principali ipotesi teoriche sul ruolo dello smartphone nei processi di apprendimento, sia quelle che ipotizzano benefici sia quelle che si attendono impatti negativi.
Mobilità elettrica: scoperto il “segreto” per ricariche più veloci e batterie più longeve
Grazie al contributo dell’Università di Pisa, presto potrebbero già essere disponibili nuovi protocolli di ricarica veloce per le auto elettriche.
Ancora pochi anni e le auto elettriche potrebbero colmare quello che oggi è il principale divario competitivo che le separa dai veicoli a combustione: la velocità di rifornimento. A dare l’annuncio sono Antonio Bertei e Marco Lagnoni, rispettivamente professore associato e ricercatore in Ingegneria Chimica al Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale all’Università di Pisa, autori, assieme ai colleghi di altre otto prestigiose realtà internazionali, di uno studio pubblicato in questi giorni su Nature Communications.
"La capacità di ricarica rapida, l'autonomia e la sicurezza delle batterie agli ioni di litio sono oggi i fattori che maggiormente influenzano una più ampia diffusione sul mercato dei veicoli elettrici, ma grazie ai risultati ottenuti dal nostro studio questi limiti potrebbero essere superati entro i prossimi anni – spiega il professor Antonio Bertei – Le indagini compiute ci hanno permesso di quantificare in modo definitivo i meccanismi che aggravano l'invecchiamento durante la ricarica rapida delle batterie al litio che utilizzano elettrodi in grafite”.
Asimmetria cerebrale: lo studio dell'Università di Torino che fa luce sullo sviluppo del cervello
Mercoledì 6 settembre, sulla rivista eLife, è stato pubblicato un innovativo articolo sui meccanismi responsabili della lateralizzazione cerebrale, cioè l'asimmetria di funzioni tra la parte destra e sinistra del cervello. Lo studio, coordinato dal Prof. Angelo Bifone dell’Università di Torino e condotto in collaborazione con l’Università di Trento (Dr. Elena Lorenzi, Stefano Tambalo, Prof. Giorgio Vallortigara) e con l’Istituto Italiano di Tecnologia, ha utilizzato un metodo di imaging funzionale per mappare l’attività cerebrale nell'embrione di pollo all'interno dell'uovo prima della schiusa. Questa indagine ha prodotto la prima evidenza diretta che la lateralizzazione cerebrale è influenzata dall’esposizione a stimoli sensoriali già a livello embrionale, un meccanismo che potrebbe essere rilevante per tutti i vertebrati, compresi gli esseri umani.
Contrastare la sterilità dei terreni con piante tolleranti alle alte concentrazioni saline
Una nuova ricerca coordinata da Raffaele Dello Ioio della Sapienza Università di Roma ha individuato il meccanismo molecolare che inibisce lo sviluppo delle radici quando una pianta si trova in un terreno con elevate presenza di sale. Lo studio, pubblicato su Communications Biology, può portare allo sviluppo di piante in grado di sopravvivere e avere alta resa agricola anche se esposte a questo minerale.
Come effetto del riscaldamento globale, le condizioni climatiche di molte aree nel mondo stanno radicalmente cambiando aumentando le zone soggette ad inaridimento del suolo o ad alluvioni. Tali cambiamenti causano un aumento della concentrazione salina nel suolo, rendendo molte aree coltivabili quasi completamente sterili. Infatti, l’aumento di sale nel suolo inibisce la crescita delle piante causando una notevole riduzione nella resa agricola.
Le aree di alta montagna si scaldano più rapidamente del resto del globo
Uno studio internazionale, pubblicato su Nature Communications, ha mappato le temperature in alta montagna in diverse zone del globo: il riscaldamento è stato molto più intenso in prossimità dei ghiacciai ed è stata rilevata anche una diminuzione della durata della stagione con neve al suolo. Lo studio è stato coordinato dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e del Cnr, in collaborazione con il MUSE-Museo delle Scienze di Trento
Le conseguenze del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti, ma le diverse aree del nostro pianeta non si stanno riscaldando tutte alla stessa velocità. Le aree di alta montagna soffrono particolarmente gli effetti del riscaldamento globale, ma fino ad oggi mancavano dati che coprissero ad elevato dettaglio e in tutto il mondo queste aree così delicate. Il lavoro appena pubblicato sulla rivista Nature Communications prova a colmare questa lacuna.
Scuola, si parte! 10 consigli del Bambino Gesù per il rientro in classe
Dalla postura all’alimentazione, i suggerimenti dei pediatri dell’Ospedale per aiutare genitori e figli ad affrontare al meglio il nuovo anno scolastico. Postura, zaini, alimentazione, gestione del tempo e dello stress: 10 consigli dei pediatri dell’Istituto per la Salute dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per aiutare i genitori ad affrontare nel migliore dei modi, insieme ai propri figli, il ritorno a scuola. Per milioni di bambini e ragazzi è infatti arrivato il momento di sedersi sui banchi: gli istituti di tutta Italia riaprono i cancelli entro la prima metà di settembre. Sul portale dell’Ospedale, inoltre, è a disposizione delle famiglie un’intera sezione dedicata alla scuola con altri suggerimenti utili e approfondimenti su temi specifici come l’inserimento dei bambini nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.
1. Prepariamo lo zaino insieme. Prepariamo con bambini e ragazzi uno zaino leggero, resistente e ben organizzato, posizionando i libri pesanti vicino alla schiena e indossando entrambe le bretelle in modo comodo e sicuro.
2. Incoraggiamo una giusta postura. Spieghiamo ai bambini come sedersi dritti, appoggiati allo schienale, con le braccia sul banco, favorendo così la concentrazione e il comfort durante le lezioni.
3. Una passeggiata per andare a scuola. Promuoviamo il movimento attraverso piacevoli attività, come camminare a scuola o giocare all'aperto, per mantenere mente e corpo attivi.
4. Una buona alimentazione per rimanere concentrati. Bilanciamo i pasti principali con spuntini sani, fornendo la giusta quantità di calorie per l'età del bambino e dell'adolescente. Uno spuntino adeguato dovrebbe fornire il 5-10% delle calorie giornaliere, dunque variare - in base all'età - tra le 80-100 calorie di un bambino di 6 anni e le 180-200 calorie di un adolescente.
5. La gestione del tempo, tra studio e gioco. Stabiliamo un orario fisso per i compiti a casa, prevedendo momenti di riposo, studio e attività sportive, per una routine equilibrata.
6. Condividiamo le esperienze scolastiche. Mostriamo interesse per la giornata scolastica, chiedendo non solo delle lezioni ma anche delle amicizie e delle esperienze condivise, creando un dialogo familiare.
7. Ognuno ha i suoi tempi. Notiamo eventuali difficoltà senza allarmarci, rispettando il ritmo di apprendimento del bambino, specialmente nella lettura e nella scrittura.
8. Un supporto senza stress. Sosteniamo i ragazzi nel prendersi cura dei propri impegni senza esagerare, rendendo l'apprendimento un'esperienza gratificante, non stressante.
9. Rispettiamo l’autonomia. Offriamo supporto e dialogo senza invadere la privacy, rispettando la loro autonomia e immagine sociale.
10. Insieme per crescere. Comunichiamo ai ragazzi che genitori e insegnanti lavorano insieme per comprendere e superare le difficoltà, creando un ambiente di supporto.
Ritrovate sull’Appennino le tracce fossili dei più antichi pesci abissali: la scoperta retrodata la loro comparsa di 80 milioni di anni al tempo dei dinosauri
L’Università di Pisa nel team internazionale che ha condotto la ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista PNAS. Fra i siti anche Livorno che dal punto di vista geologico fa parte dell’Appennino Settentrionale.
Scoperte sull’Appennino le evidenze dei più antichi pesci abissali al mondo. Il ritrovamento delle tracce fossili retrodata la comparsa di questi vertebrati di 80 milioni di anni, al tempo dei dinosauri. La notizia arriva da una ricerca condotta da un gruppo internazionale di scienziati guidato dal paleontologo italiano Andrea Baucon e di cui fa parte il professore Luca Pandolfi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista PNAS - Proceedings of the National Academy of Sciences.
"Quando abbiamo trovato questi strani fossili in tre siti paleontologici nei dintorni di Piacenza, Modena e Livorno (che dal punto di vista geologico fa parte dell’Appennino Settentrionale), non potevamo credere ai nostri occhi", racconta il professore Pandolfi.
Importante scoperta sul processo di iniezione di carica ultraveloce nei semiconduttori
La ricerca, frutto della collaborazione tra Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, Cnr e Università degli studi di Salerno, marca un nuovo risultato verso la realizzazione di interruttori elettro-ottici ultraveloci tali da aumentare la velocità limite con cui si processano i dati e si codifica l’informazione. Lo studio è pubblicato su Nature Photonics.
Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Photonics dimostra la possibilità di controllare le proprietà della luce per ottimizzare l’iniezione di carica di un materiale semiconduttore riducendo contemporaneamente la quantità di energia immessa, un risultato fondamentale per lo sviluppo futuro di dispositivi opto-elettronici.
È questa l’importante scoperta di un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, in collaborazione con tre Istituti di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto di fotonica e nanotecnologie (Cnr-Ifn), Istituto per la microelettronica e microsistemi (Cnr-Imm) e Istituto nanoscienze (Cnr-Nano) insieme a un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Salerno.
Greenpeace, sentenza del tribunale di Giacarta salva 65.000 ettari di foresta indonesiana dalle piantagioni di palma da olio e il diritto alla terra del Popolo Auyu
Greenpeace accoglie con favore la decisione del Tribunale amministrativo di Giacarta di respingere una causa intentata da due aziende produttrici di olio di palma, PT Kartika Cipta Pratama e PT Megakarya Jaya Raya, contro il ministro dell’Ambiente e delle foreste indonesiano. Le due aziende produttrici di olio di palma miravano a ribaltare un decreto ministeriale che ha reso più difficile ottenere i permessi per ampliare le piantagioni di palma da olio a discapito della foresta. La sentenza ha però respinto questo tentativo, salvando oltre 65 mila ettari di foresta pluviale incontaminata, un territorio esteso come quasi quattro volte la città di Milano.
Do robots have to be human-like for us to trust them?
Recently published research assessed human trust when collaborating with eyed and non-eyed robots of the same type. The data suggest that humans might not need human-like machines to trust and work with them. Instead, they even seem to collaborate better with machine-like, eyeless machines.
Since human beings are a collaborative species, the eyes are a critical element for human social life, as they communicate intentions, allowing the interaction partner to read and adapt to those intentions. It can then be said that eye gaze predictively guides human actions, but to what extent may the eyes have the same importance when it comes to collaboration between humans and machines?
Medicina
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L'IA fa nuova luce sui denti di squalo trovati nella campagna toscana
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Astronomia e Spazio
JWST osserva un antichissimo buco nero supermassiccio a “riposo” dopo un'abbuffata cosmica
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Scienze Naturali e Ambiente
Groenlandia, i ghiacciai montani stanno fondendo
A sinistra, la zona della Groenlandia nella quale si è svolto...